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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Mondragone

Abusi edilizi sul suolo di una scuola, condannata la proprietaria

Il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza di demolizione delle opere

Non solo la realizzazione di strutture abusive ma anche lo sconfinamento di alcune porzioni di queste in una scuola di Mondragone. Il Comune, però, ha vinto la sua battaglia in tribunale con il Consiglio di Stato che ha confermato l'ordinanza di demolizione redatta dall'Ente.

La sentenza è stata pronunciata nei giorni scorsi con i giudici del Consiglio di Stato che ha confermato il precedente provvedimento da parte del Tar Campania. La vicenda ha inizio nel 2006 quando il Comune di Mondragone ha venduto a E.D'A. un immobile di proprietà comunale in via Paolo di Sicilia in cui la donna già abitava da diversi anni.

Dopo l'atto di compravendita, però, la "nuova" proprietaria realizzò alcuni interventi edilizi, tra cui una tettoia in lamiera e la pavimentazione di una porzione antistante un manufatto sul suolo di una scuola pubblica. Interventi per i quali non c'era stata alcuna autorizzazione da parte dell'Ente che ordinò la demolizione degli abusi. 

Ordinanza che è stata impugnata, però, dinanzi ai giudici che a distanza di anni hanno posto la parola fine sulla vicenda. Il consiglio di Stato, condividendo integralmente la tesi difensiva dell’avvocato Paolo Centore, che ha rappresentato il Comune di Mondragone costituitosi in giudizio, ha respinto l’appello, in buona sostanza confermando la legittimità dell’ordinanza di demolizione emessa perché gli interventi edilizi sono abusivi, poiché realizzati in assenza di permesso di costruire. Addirittura una parte delle opere era stata realizzata sulla proprietà pubblica, trattandosi di una pertinenza di una scuola pubblica. La ricorrente è stata anche condannata a pagare le spese processuali al comune di Mondragone.

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