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Il pasticcio del governo Meloni che rischia di salvare i furbetti del reddito

Nella fretta di abrogare la legge, è stato cancellato anche il reato

Nella fretta di abrogare la legge sul Reddito di cittadinanza, il governo Meloni ha commesso un errore (grave) che rischia di salvare i furbetti, cioè coloro che ne avevano approfittato. E’ quanto ha scoperto il gruppo di parlamentari del Pd che ha presentato un’interpellanza firmata da undici deputati al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. In sintesi: con la legge di Bilancio sono state abrogate le norme che regolano il sussidio. Dall'anno prossimo sono stati fatti sparire i primi 13 articoli del decreto legge numero 4 del 2019. Ma tra quei 13 articoli abrogati, c’è anche l'articolo 7 che definisce il reato di indebita appropriazione del Reddito, con tutte le pene del caso. Chi per ottenere il reddito di cittadinanza presenta dichiarazioni o documenti falsi può essere condannato da due a sei anni; chi non segnala l'aumento di redditi o patrimoni, rischia il carcere da uno a tre anni. L'articolo 7 è quello che stabilisce la restituzione delle somme indebitamente percepite.

Secondo l'interpretazione del Pd (e confermata da alcuni giuristi) l'abolizione del Reddito di cittadinanza (incluso l'articolo 7) crea una cosiddetta abolitio criminis: se una legge successiva abroga un reato che era considerato tale dalla legge vigente al tempo il cui fu commesso, si applica il principio del favor rei. Ovvero, se è tutto abrogato, i reati di indebita appropriazione scompaiono nel nulla, non ci sono più, come se non fossero mai esistiti. Se uno ha truffato lo Stato, non è punibile perché non c'è più quel reato secondo la legge. Se c'è stato un processo, la pena non può più essere eseguita. La condanna va revocata. Chi è stato condannato potrà chiedere la revoca della sentenza, anche definitiva, e lo stesso potrà fare chi verrà condannato nel 2023. Insomma, una leggerezza spaventosa che - pare - nessuno aveva notato fino a poche ore fa.

Che fare, dunque? L'esecutivo dovrà per forza di cose ripristinare il reato di appropriazione indebita del sussidio e le pene per chi ha truffato lo Stato. C'è spazio e tempo per un decreto legge, ma dovrà essere concordato in partenza con il Quirinale, dove c'è quel Sergio Mattarella che solo tre giorni fa, nei richiami relativi al Milleproroghe, ha invitato proprio a non abusare della decretazione d’urgenza. La possibilità per i cosiddetti "furbetti" di chiedere la revoca delle sentenze dal 2019 in poi sarebbe uno smacco inaccettabile per la maggioranza.  Solo in provincia di Caserta sono circa mille le persone denunciate per l’indebita percezione del Reddito di cittadinanza.

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