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Casa a rischio per 5mila persone: comitati invocano stop alle ruspe

Il vertice dei Comitati a Difesa della Casa a Parco Don Diana per fermare gli abbattimenti. C'è anche il sindaco

Continua la battaglia per la casa e la lotta riparte dal Parco Don Diana, a Casal di Principe, dove si è svolto un incontro del Coordinamento Campano dei Comitati a Difesa della Casa, cui hanno partecipato gli Incasanati e numerosi altri gruppi provenienti dalle cinque province campane. La riunione, cui ha partecipato anche Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, rappresenta una svolta epocale nella lotta per la casa.

"Abbiamo scelto il Parco Don Diana come simbolo dei principi che ispirano la nostra lotta: legalità, onestà intellettuale, umanità - dichiara Fabio Zippo Cipriano, referente per i comitati dell'aversano - Proprio qui a Casal di Principe ci sono oltre 5mila persone che rischiano di trovarsi senza un tetto a 30 anni dalla costruzione dell'immobile. Continuare con le demolizioni di case di necessità è illogico e controproducente: metà del paese dovrebbe scomparire insieme a tutte le attività commerciali e i servizi (farmacie, scuole, ospedali), generando ulteriore miseria e diseguaglianza sociale". 

Il presidente del Coordinamento, Valeria Vitolo mostra i dati e la mappa dei quartieri che scompariranno e continua "Demolendo il patrimonio residenziale difforme dell'intero Paese si produrrebbero oltre 2 milioni di km3 di rifiuti speciali: in tutta Italia non esistono discariche pronte ad immagazzinare questi materiali, siamo sull'orlo di una nuova crisi dei rifiuti. Bisogna tutelare l'ambiente ragionando con mente fresca: noi di Incasanati siamo contrari alla cementificazione sconsiderata ma se continuano le demolizioni, bisognerà per forza di cose ricominciare a consumare suolo per dare alloggio agli oltre 18 milioni di italiani che oggi vivono in case difformi, violando de facto le normative europee e favorendo, come al solito, i grandi costruttori e la speculazione affaristica". 

Comitato casa 1-2

I comitati campani si sono riuniti per decidere una strategia comune per trovare una soluzione definitiva al problema, a cominciare dal fare rete con le altre regioni d'Italia: "Per un mese saremo sui territori per attirare l'attenzione della cittadinanza sulla problematica, con attività di recupero del decoro urbano che interesseranno Pozzuoli, Casal di Principe, Boscotrecase. Nel pieno dell'estate inizierà il Tetto Sicuro Tour che farà tappa nelle regioni a più alta incidenza di immobili difformi: Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, Abruzzo, Sardegna, Lazio. Faremo squadra con i comitati di lotta per la casa delle altre regioni per concludere il tour a Roma, il 21 Settembre, con una grande manifestazione nazionale per chiedere una riforma sostanziale della legge sull'edilizia e l'urbanistica, nell'ottica di riportare alla legalità i manufatti a scopo residenziale difformi per vizi e norme obsolete, tutelando la proprietà privata".

Una bella sfida per gli Incasanati, un gruppo di ragazzi che hanno vissuto da sempre con questa spada di Damocle sul collo e da qualche mese hanno deciso di rimboccarsi le maniche e combattere l'ingiustizia che stanno subendo. "I nostri genitori o nonni, che hanno costruito una casa per darci un rifugio nelle notti di tempesta, non hanno più la forza per combattere: è compito dei giovani cambiare questo paese, un passo alla volta". Chiosa entusiasta la coordinatrice.

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