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Attualità Casal di Principe

Il Coordinamento scende in campo contro gli abbattimenti

Il referente Zippo: "Va stabilito un criterio per procedere con le demolizioni"

Il tema delle demolizioni è una priorità a Casal di Principe. Sulla questione interviene il Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa, di cui è referente Cipriano Fabio Zippo.

Proprio dal Coordinamento sottolineano: "Stabilire un criterio per procedere con le demolizioni sarebbe la cosa più naturale da fare. In Italia non si ragiona così: si pesca dal mucchio di immobili da demolire, lasciando al caso le sorti delle famiglie sgomberate. E guarda caso, dal 2008 ad oggi, dal mucchio non vengono quasi mai pescati immobili della grossa speculazione affaristica che hanno distrutto coste e colline, capannoni abbandonati, scheletri di cemento, immobili nella disposizione della malavita o costruiti dai potentatucci. Negli ultimi 15 anni sono state demolite per lo più prime ed uniche case abitate da poveracci, spesso immobili perfettamente stabili in zone non vincolate da alcun rischio idrogeologico né sismico né paesaggistico. Intanto a Casamicciola sono morte persone e quasi 1000 sono state sfollate".

Zippo aggiunge: "L'intero arco politico italiano ha avuto più di un'occasione per combattere l'abusivismo edilizio e non lo ha fatto. Ma l'importante ora è nascondere le responsabilità politiche ed istituzionali, incolpando i cittadini e terrorizzando le persone, inviare un segnale di forza e compattezza, punendone uno per educare i 27 milioni di italiani che vivono in case senza titolo. Il sindaco anti-camorra Renato Natale da anni si batte per trovare una soluzione praticabile e di buon senso all’abusivismo, è tardi per demolire tutto il patrimonio edilizio abusivo. È insensato demolire case perfettamente stabili, inserite in contesti urbanizzati e sicuri. Contro l’abusivismo  bisogna intervenire, a Casal di Principe contiamo migliaia di case abusive che rappresentano prime case e che non vanno abbattute come più volte proposto, perchè realizzate con sacrificio, in zone dove non c’è alcun rischio di dissesto per il territorio, da persone non abbienti in anni in cui lo Stato non c’era e la camorra comandava”.

A Casal di Principe sono 260 le sentenze esecutive giudiziarie di abbattimento e 1.300 le ordinanze comunali di demolizione, ma a Casal di Principe come in tanti altri territori “la situazione storica e del territorio - spiega Zippo - è completamente diversa da territori a rischio idrogeologico, non ci sono montagne che franano, né criticità idrogeologiche o particolari vincoli paesaggistici o storici, ma molte case abusive sono state edificate quando non c’era il piano regolatore comunale, arrivato solo nel 2006, e soprattutto in periodi in cui lo Stato era assente e la camorra padrona. Queste case, se sono prime e uniche case, vanno salvate per non creare problemi sociali e anche perchè abbatterle costa troppo, l’ex ministro Mara Carfagna sembrava aver trovato un accordo con le altre forze politiche, poi tutto è saltato quando è cambiato il governo. Ogni abbattimento costa intorno ai 150mila euro, che il Comune anticipa per poi recuperare dai proprietari, cosa spesso non possibile. I soldi spesi per demolire probabilmente i Comuni non li riavranno ma intanto si è creato anche un problema sociale".

Da qui l'appello ai politici: "Si attivino per trovare soluzioni concrete al pericolo idrogeologico che corre il 90% del Paese, per risolvere la crisi abitativa che serpeggia da Nord a Sud, altrimenti abbiano la decenza di tacere, di lasciarci spalare fango in pace e piangere i nostri morti".

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