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Le ‘spese folli’ del nuovo parcheggio alla Corte dei Conti

5 Stele furibondi: “200mila euro gettati al vento”. E resta il giallo della ‘tenuta’

Oltre duecentomila euro per un parcheggio sul quale restano tanti dubbi per la tenuta. E’ ciò che ha sottolineato la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Aversa Mariagrazia Mazzoni che ha annunciato l’invio degli atti alla Corte dei Conti per le “spese folli” del Comune. Il caso è stato sollevato nel corso dell’ultimo consiglio comunale dove era in discussione la variante urbanistica dell’area. La consigliera 5 Stelle è partita dall’esame dello studio geologico, fatto eseguire nell’ottobre 2003, prima che iniziassero i lavori per la riqualificazione dell’area standard di via San Giacomo, da cui emerse che “l’area interessata era caratterizzata nel sottosuolo da una grotta, un vuoto, col rischio di collassare se soggetta a sovraccarichi, quali la presenza di auto o anche a causa di fenomeni piovosi, salvo che si fossero previsti lavori di consolidamento, dettagliatamente descritti”. 

“Quindi - aggiunge la consigliera - a fronte di un importo di 131.342,28 euro, oltre Iva, ebbero inizio i lavori, ma, come sempre accade, per sopravvenute “condizioni impreviste e imprevedibili” si rese necessaria la modifica del progetto con ulteriori capitoli di spesa per progettazioni e ulteriori lavori, sempre affidati alla ditta “Dieffe” di Diana Francesco”.

Ma piazza della Pace è diventata “un’opera faraonica stante i tempi di realizzazione e gli investimenti occorsi. Eppure, irrimediabilmente crollata, tanto che nel 2017 questa amministrazione ha stanziato la somma di 9.000 euro più Iva per la messa in sicurezza della vasca ornamentale”. Ciò che il Movimento 5 Stelle ha voluto rappresentare al sindaco Enrico De Cristofaro ed alla giunta è stato “l’atteggiamento irresponsabile assunto proprio con la nota di spesa di sicurezza del sito in cui invece di puntare il dito contro i responsabili di quel cedimento, dimentichi dell’esistenza del primo studio geologico, si ebbe a leggere: “non si sono potute accertare responsabilità dirette e/o indirette stante la mancata esecuzione di un’ispezione nel sottosuolo, così come sarebbe apparso utile riferirsi a prove meccaniche sul terreno”. Come a dire  “nessuno mai è responsabile di niente”. Invece si sarebbe dovuto accertare se, all’atto della realizzazione della piazza si ebbero ad eseguire i lavori di consolidamento prescritti nell’elaborato geologico”.

Morale della favola: piazza della Pace è costata in lavori di riqualificazione 200.403,46 euro, ma ciò nonostante anche prima del cedimento del sottosuolo, è stata sempre lasciata in uno stato di abbandono e di degrado che non ha mai portato nessun beneficio alla collettività”. E chiosa: “La delibera ha avuto un unico pregio, quello di aver fatto emergere che nel comune di Aversa è stata costruita una piazza con notevoli esborsi di denaro pubblico su un’area destinata ad attività di istruzione di base. Già solo questo dato sarebbe dovuto bastare per frenare l’attuale amministrazione, che, invece, intende spendere altri 40 mila euro per abbattere tutto e trasformare Piazza della pace in un parcheggio”.

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