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Flessione del mercato automobilistico ma quello on line e' ok

Napoli - Nel mese di novembre 2013 il mercato dell'usato lordo (ossia con le minivolture – le permute che poi i commercianti venderanno ai clienti finali) ha segnato un decremento in volume del 7,13% con 347.437 passaggi, contro i 374.122 dello...

Nel mese di novembre 2013 il mercato dell'usato lordo (ossia con le minivolture – le permute che poi i commercianti venderanno ai clienti finali) ha segnato un decremento in volume del 7,13% con 347.437 passaggi, contro i 374.122 dello stesso mese dell'anno precedente, pari a 26.685 passaggi in meno. A fronte di questi dati, si stima che il mercato reale dell'usato, ovvero le auto effettivamente acquistate da cittadini e imprese al netto delle minivolture, è stato di circa 208.460 passaggi pari a -8,4% rispetto a novembre 2012.
Cumulando insieme gli acquisti di auto nuove e usate, nel periodo gennaio-novembre la domanda degli italiani risulta inferiore del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. Ma la domanda di usato è aumentata di quasi mezzo punto percentuale rispetto all'anno precedente, laddove la domanda di auto nuove ha segnato una flessione di circa l'8%.
Quindi, nonostante la crisi, il mercato automobilistico dell'usato continua ad essere molto più interessante di quello relativo alle nuove immatricolazioni. Lo sanno bene quelli del portale Automobile.it specializzati in annunci relativi alla compravendita auto sia nuove che usate tra cui una delle più vendute è certamente la piccola familiare Nissan Pixo. Il decremento di questo mese e quello di agosto, sono i più importanti dell'anno, ma potrebbero essere giustificati come "rimbalzi tecnici" che rispecchiano un atteggiamento di prudenza e di attesa da parte delle persone e delle famiglie acquirenti. L'incertezza economica e fiscale non ha giovato e si spera che presto si ristabilisca un clima di fiducia e di ottimismo che sblocchi l'acquisto dei beni durevoli come l'auto.
Federauto ritiene che questa debacle continua sia causata dalla ricetta che l'Italia ha adottato per contrastare la crisi: ossia aumentare a dismisura le tasse, particolarmente su chi possiede o acquista un autoveicolo. Con l'aumento della pressione fiscale, famiglie ed imprese hanno dovuto riposizionarsi e molti clienti hanno rinunciato agli acquisti e ridotto gli interventi di manutenzione e riparazione. Questo anche a scapito delle normative e della sicurezza.

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