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'Ma quale cazzo di Happy': progetto contro corrente artisti casertani

Caserta - Si intitola "Ma quale cazzo di Happy", il progetto controcorrente di un gruppo di professionisti casertani che hanno scelto di prestare gratuitamente la propria opera per un'idea comune: contrapporre alla finta e stucchevole felicità del...

Si intitola "Ma quale cazzo di Happy", il progetto controcorrente di un gruppo di professionisti casertani che hanno scelto di prestare gratuitamente la propria opera per un'idea comune: contrapporre alla finta e stucchevole felicità del filone "Happy" (from)... la realtà della difficile situazione sociale italiana.
Il risultato è un video agrodolce che invita alla riflessione.Protagonista, un giovane in cui è facile identificarsi, preso nella morsa quotidiana dei mille problemi comuni a chi vive in questa parte di mondo: disoccupazione, inquinamento, cronica mancanza di soldi, solitudine e depressione. Una situazione quasi senza speranza, raccontata attraverso la rielaborazione in chiave parodistica e quasi demenziale del videoclip del cantante statunitense, che chiarisce l'obbiettivo di comunicazione: essere realisti è il primo passo per essere felici. Una sorta di manifesto per la riappropriazione di una felicità consapevole e dunque vera, rispetto a quella fasulla, perché omologata e fine a sé stessa, del prodotto commerciale di Pharrel.
Nato da un'idea dell'agenzia di comunicazione Antville Multicreatives di Caserta, in collaborazione con il gruppo musicale Maleizappa, la casa di produzione video Fade Production e la scuola di danza Backstage, il videoclip prodotto a costo zero, nasce dalla voglia di dare corpo ad una riflessione che ha chiare implicazioni nel sociale: inutile e banale fingere un'assurda felicità quando c'è ancora tanto da lavorare per un mondo anche solo vivibile.

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