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Roghi nella Terra dei Fuochi: De Luca chiede a Prefetto Pantalone riunione per il 14 settembre

Napoli - Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha avuto ieri mattina un colloquio con il Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone nel quale è stato concordato di convocare una riunione operativa con le forze dell'ordine per affrontare...

Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha avuto ieri mattina un colloquio con il Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone nel quale è stato concordato di convocare una riunione operativa con le forze dell'ordine per affrontare l'emergenza roghi anche in riferimento ai ripetuti episodi che si stanno verificando nei territori al confine tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. "Ho sollecitato la riunione - ha detto il Presidente De Luca - per una valutazione di merito della situazione e per concretizzare la strategia e le iniziative da mettere in campo". La riunione si svolgerà in Prefettura il 14 settembre prossimo.

Martedì 13 settembre, alle ore 11, presso la Sala riunioni del Consiglio regionale della Campania (Centro direzionale isola F13, 1° piano), la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’ presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, si riunirà – come stabilito nel corso dell’audizione svoltasi il 29 luglio - per discutere di ‘Emergenza roghi e stato di attuazione del Patto per la Terra dei Fuochi’. Sono stati invitati a partecipare, tra gli altri, il presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca; l’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola; il commissario per il Patto per la Terra dei Fuochi, Donato Cafagna; il presidente dell’Anci Campania, Domenico Tuccillo; i sindaci del Patto, Sma Campania e i comandanti delle forze dell’ordine di Napoli e Caserta. “Accogliamo con favore - ha dichiarato il presidente della III Commissione speciale, Gianpiero Zinzi - la notizia relativa al confronto in Prefettura convocato per il 14 settembre con le forze dell’ordine, ma riteniamo necessario ascoltare preliminarmente anche le istanze dei territori. Da qui la decisione di convocare nuovamente, dopo la prima seduta dello scorso luglio, i sindaci dei Comuni del Patto per la Terra dei Fuochi”.

“Chiediamo al Prefetto di Napoli e al Ministro dell’Interno di conoscere il risultato dell’azione dei militari a Napoli, contro la criminalità, e nella terra dei fuochi, contro i roghi tossici, perché pare evidente visti i tanti agguati e i tanti incendi che quasi non ci si è accorti della loro presenza”. A lanciare la polemica è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli annunciando un controllo dei Verdi sull’attività dei militari in Campania. “Tra l’altro, stamattina, volevo verificare personalmente il lavoro dei militari e sono stato a Forcella dove ho sperimentato, sulla mia pelle, che purtroppo è vero che l’azione dei militari sul nostro territorio è del tutto irrisoria” ha aggiunto Borrelli raccontando: “Questa mattina mentre ero in giro per Forcella ho potuto verificare che non hanno fermato nessuno, mentre hanno fermato per ben due volte me, identificandomi prima informalmente e poi formalmente”. “Mi hanno chiesto di non fotografare o di fargli vedere cosa stessi fotografando, anche quando gli ho detto che sono un giornalista oltre che un Consigliere regionale” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “nell’ora in cui sono stato a Forcella i militari non hanno fatto altri controlli nonostante gli passassero sotto gli occhi scooter con tre e più persone a bordo, auto di grossa cilindrata con personaggi poco raccomandabili e altro e parcheggiatori abusivi e venditori illegali continuassero normalmente le loro attività”. “Se i militari devono stare a Napoli solo per dare un’immagine militarizzata della città, un’immagine, tra l’altro, negativa per il turismo, che se ne vadano subito” ha sottolineato Borrelli per il quale “la presenza dell’esercito dovrebbe dare sicurezza e aiutare le forze dell’ordine e non lo si fa in questo modo, picchettando alcune zone con camionette e mitra spianati che danno la sensazione di essere impegnati in una guerra alla camorra o a chissà chi”.

“Il presidente De Luca solo ad inizio settembre si è accorto che per l’intera estate i territori al confine tra la provincia di Napoli e quella di Caserta sono stati massacrati dai roghi appiccati da professionisti piromani. Incendi dolosi ordinati su commissione contro i quali la stessa Regione Campania pur avendo sottoscritto il ‘Patto per la Terra dei Fuochi' e messo in campo la società Sma Campania ha responsabilità dirette in quello che definiamo un perenne disastro ambientale e un costante attentato alla salute dei campani”. Lo dice la consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, componente della Commissione III Commissione speciale 'Terra dei Fuochi’, bonifiche ed ecomafie' che oggi pomeriggio parteciperà al tour ad Acerra insieme ad altri portavoce regionali per mostrare ai cittadini i luoghi incendiati con presenza di rifiuti anche pericolosi. “E’ intollerabile che la Campania sia preda di bande di delinquenti che mettono a ferro e fuoco la nostra terra facendo leva sulla totale impunità - attacca - abbiamo depositato una mozione in Consiglio regionale denominata 'rafforzamento delle azioni regionali per la terra dei fuochi' dove segnaliamo nove punti di criticità e chiediamo alla Giunta di mettere a sistema un metodo di contrasto strutturale alla cosiddetta Terra dei Fuochi”. “Apprendiamo che il presidente De Luca incontrerà solo a metà settembre il Prefetto per una valutazione della situazione - sottolinea - sono almeno cinque mesi che lanciamo continui allarmi e chiediamo un cambio di marcia al governo regionale senza però ottenere alcun risultato”. “Ancora una volta De Luca e la sua Giunta dimostrano improvvisazione, superficialità e poca attenzione - rincara la dose Muscarà - non siamo di fronte a un’emergenza ma solo all’assenza di un metodo a tal proposito abbiamo proposto la costituzione di una 'task force anti roghi tecnologica' che non sia una scatola vuota ma un modo concreto di coordinamento efficace e misurabile di lotta vera al contrasto di un fenomeno malavitoso che umilia la nostra regione”.

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