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Enorme incendio nel casertano: in fiamme sito di stoccaggio dei rifiuti a Bellona

Bellona - Un bruttissimo incendio è divampato all’interno del sito di stoccaggio dei rifiuti dell’"Ilside", in località Ferranzano a Bellona. Sul posto tre mezzi dei vigili del fuoco. Lo stabilimento fu teatro di un grande incendio già...

Un bruttissimo incendio è divampato all’interno del sito di stoccaggio dei rifiuti dell’"Ilside", in località Ferranzano a Bellona. Sul posto tre mezzi dei vigili del fuoco. Lo stabilimento fu teatro di un grande incendio già qualche anno fa, poi la società fallì. A prendere fuoco tonnellate di ecoballe e altro materiale plastico. Per diverse ore s'è temuto che le abitazioni potessero essere minacciate dalle fiamme. L'aria nella zona è irrespirabile. Già dal primo pomeriggio i residenti avevano segnalato alle autorità la lunga colonna di fumo nero, che col trascorrere delle ore è arrivata ad assumere ingenti proporzioni fino ad estendersi in tutto il territorio. Sul posto anche il presidio delle forze dell’ordine.

“Negli ultimi anni il problema degli incendi boschivi, in Italia, ha assunto dimensioni davvero drammatiche. Da ricerche condotte da noi è emerso che nell’ultimo decennio abbiamo perso più di 500.000 ettari di bosco. L’azione di rimboschimento e di ricostruzione boschiva non è riuscita a rimediare a tali devastazioni . Un’area a bosco denudata da un incendiopotrebbe mettere in luce, frane quiescenti, incisioni torrentizie profonde e altri processi geomorfologici prima nascosti dalla vegetazione, oltre che denudare il suolo e renderlo vulnerabile all'erosione e all'impoverimento di materiale organico. Molti disastri di natura idrogeologica, in Italia, li abbiamo avuti anche perché figli di incendi degli anni precedenti. Bruciano boschi e territori vocati all’agricoltura. Gli incendi sottraggono suolo produttivo all’agricoltura ma soprattutto modificano il paesaggio, distruggono ecosistemi, espongono i territori ad ulteriori rischi di frane ed alluvioni. Quando brucia la vegetazione, viene meno la sua azione di protezione dal dilavamento delle acque, l’azione di traspirazione delle piante e viene meno la capacità delle stesse piante di proteggere il suolo. Gli incendi rendono vulnerabile il suolo attaccabile da frane e da altri processi erosivi, dunque lo espongono a fenomeni franosi rapidi, a volte senza preavviso, di estrema pericolosità e rischio”. E’ molto chiaro il professore Gilberto Pambianchi, Presidente Nazionale dei Geomorfologi Italiani, docente dell’Università di Camerino che nelle prossime ore sarà a Roma per importanti incontri sulla Cartografia Geomorfologica d’Italia; una cartografia fondamentale per la difesa del territorio.

“Da giorni il Vesuvio brucia ma siam davanti ad una sfida impari : sotto l'odore acre degli alberi incendiati , c'è la puzza insopportabile del malaffare, dietro quelle fiamme ci sono mani spinte da interessi illegali.. La dinamica è sempre la stessa: si appicca il fuoco in diversi punti del territorio, le fiamme divampano in contemporanea disorientando chi deve intervenire.“ In una nota Antonio Gallozzi , direttore regionale Legambiente commenta ennesimo incendio che sta colpendo il Vesuvio

"E' assurdo tutto quello che sta succedendo, non esiste evento in Italia, ed in particolar modo in Campania più prevedibile e puntuale degli incendi estivi. Non possiamo più considerarli un'emergenza, visto che ogni anno si ripetono le stesse scene; e nonostante ciò questo Paese si fa trovare sempre impreparato alle prime fiamme estive.Le fiamme sul Vesuvio sono un pericoloso segnale di rifiuto di legalità. Si valuti con grande attenzione se dagli incendi, per le loro caratteristiche, la loro diffusione e gli impatti che causano, oltre alle aggravanti già previste dal delitto regolato dall'art. 423bis del Codice penale, non si debba contestare anche quello di disastro ambientale.

In Italia, ricorda Legambiente, nel 2016 su 47.926 ettari di superfici andate in fumo ben 27.728 ettari di territorio sono bruciati a causa di roghi dolosi: circa il 60%, non da meno le cifre per la Campania dove lo scorso anno sono stati 759 gli incendi pari al 16,4% del totale nazionale, roghi che hanno mandato in fumo piu' di 4 mila ettari di aree verdi regionale.

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