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Rifiuti, Zinzi rassicura Cimmino e le altre fasce tricolori

San Tammaro - Alle "cinco de la tarde" s'è schiarito il…cielo. Avevano già rilasciato vibranti dichiarazioni ai giornalisti il sindaco di San Tammaro, Cimmino, di Santa Maria la Fossa, Papa, di Marcianise, Tartaglione, il capogruppo di minoranza...

Alle "cinco de la tarde" s'è schiarito il…cielo. Avevano già rilasciato vibranti dichiarazioni ai giornalisti il sindaco di San Tammaro, Cimmino, di Santa Maria la Fossa, Papa, di Marcianise, Tartaglione, il capogruppo di minoranza alla Provincia, Stellato, ed altri ancòra: tutte convergenti sulla strenua difesa del territorio casertano dal decretato arrivo degli autocompattatori napoletani carichi di rifiuti da sversare; alcune perfino proiettate, oltre l'emergenza incombente, verso un'analisi che porti ad una razionale concertazione di lungo respiro e di definitivo riassetto del "ciclo integrato". L'attesa restava comunque spasmodica, anche quando sono giunti al presidio -curato presso la megadiscarica di "Maruzzella" dalla Protezione civile tammarese- l'on. Stefano Graziano e l'ex consigliere regionale Sagliocco. Dello "stato maggiore" pidiellino di Terra di Lavoro (Giuliano, Coronella, Cosentino) nemmeno l'ombra. Così della gente comune del Basso Volturno, rimasta tranquillamente occupata nelle domestiche faccende, come se la "cosa" non la riguardasse affatto. Una mobilitazione di sindaci e di assessori comunali e provinciali, insomma, nel pomeriggio del 21 ottobre; spiccava pertanto l'incisiva presenza della "testimonial della pace", Agnese Ginocchio, giunta dal piedi monte Matese per ribadire, con tanto di striscione e per l'ennesima volta, "Fermate il mostro". Ma alle "cinque della sera" è finalmente arrivata dal Libano la "buona novella": il presidente Zinzi, rispondendo ad un'immediata intervista, ha anticipato quanto avrebbe ribadito di lì a poco nella seduta provinciale "aperta" (in ogni accezione) delle autorità elette dal popolo. Il capo dell'Esecutivo di Terra di Lavoro ha infatti fugato ogni preoccupazione, assicurando che le più aggiornate determinazioni assunte nella metropoli partenopea (dall'ipotizzato pronunciamento del Tar-Campania alle precisazioni fornitegli al telefono dal governator Caldoro) scagionavano il rischio, precedentemente fondato, di un pesante aggravio della discarica tammarese che, negli stessi istanti, continuava ad ingoiare tonnellate di rifiuti, ma "di casa nostra". Si è venuto così a determinare, grazie alle affermazioni dell'on.Zinzi, un solco di scongiurato pericolo che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai presenti accalcatisi intorno a lui . Subito dopo ha avuto inizio la trattazione ufficiale dell'unico punto all'odg: il sindaco Emiddio Cimmino ha letto, a nome personale e di tutti i sindaci firmatari un documento stilato il giorno innanzi; intervenuto poi al microfono il Presidente della Provincia ha confermato la linea appena rivelata ai giornali ed alle emittenti radio-tv. Il tutto è durato circa mezz'ora, dopo di che la pur non dichiarata parola d'ordine -"Sciogliete le file"- ha fatto nuovamente il deserto a qualche centinaio di metri dallo stormo di gabbiani che roteavano sulla massa nauseabonda e mentre da Terzigno giungevano notizie di perdurante guerriglia. Ogni altra cosa, nel casertano, rinviata, con calma, ai tempi ed alle sedi istituzionali (da un'intesa sinergica con la Regione e col Governo alla "differenziata" che ostinatamente stenta a crescere). Incrociando, però, le dita, affinché nessuna sorpresa si ripresenti a far ribollire le "fasce tricolori" intervenute nel "chilometro quadrato più inquinato d'Italia".

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