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Mare Marrone ad Acquamorta: i Bagnanti Abbandonano la Spiaggia

Bacoli - Passano i mesi ma non cambia il colore: Acquamorta si tinge nuovamente di verde commisto a marrone e riporta all'attenzione l'annosa problematica dell'inquinamento delle acque marine costeggianti il litorale domitio-flegreo. Una...

Passano i mesi ma non cambia il colore: Acquamorta si tinge nuovamente di verde commisto a marrone e riporta all'attenzione l'annosa problematica dell'inquinamento delle acque marine costeggianti il litorale domitio-flegreo. Una situazione allarmante, ben percepita dagli stessi bagnanti che stamattina hanno disertato la spiaggia montese, la quale non si discosta di molto dallo scenario ammirabile soltanto un anno fa proprio presso la stessa area e che alimenta ancor di più le preoccupazioni circa i veri mali che da decenni la degradano.
Difatti, mentre l'anno scorso vi erano numerose figure istituzionali tra cui sindaci, consiglieri, assessori, governatori ed addirittura parlamentari pronti a gridare allo scandalo e ad emettere temporanei divieti di balneazione per un black-out al fatiscente depuratore di Cuma durato circa tre giorni, quest'anno si innalza un preoccupante ed omertoso silenzio su di una situazione ancora non opportunamente affrontata.
D'altronde a volte ci si dimentica che il depuratore regionale di Cuma-Licola, se non per un 20% delle proprie potenzialità, praticamente non funziona da circa trent' anni, riversando sul litorale flegreo (a due passi dall'acropoli cumana, dalla ristrutturata stazione della Circumflegrea e da una spiaggia deserta, scenario di numerose corse di cavalli clandestine) tonnellate d' acqua contraddistinta da un colore grigiastro e da una puzza nauseabonda.
Ci si dimentica inoltre degli innumerevoli scarichi abusivi che di giorno in giorno (partendo proprio da quei 14 presenti sul territorio puteolano, menzionati dall'ex assessore all'Ambiente, Walter Ganapini) si riversano nei mari e nei laghi locali.
Si fa fatica a ricordare le promesse fatte e non mantenute da coloro che dovrebbero tutelare la salute pubblica dei cittadini flegrei in merito alla riqualificazione e modernizzazione degli impianti di depurazione (tra cui non si può non ricordare la vetusta vasca Imhoff montese posta sotto sequestro giudiziario dal Nucleo Operativo Ecologico dell'Arma dei Carabinieri di Napoli).
Ci si dimentica insomma che la normalità, quella sottaciuta per più di trent'anni sino a quei 3 giorni di giugno 2009, è questa visibile dalle foto sottostanti.Solo un anno fa la popolazione flegrea spontaneamente chiedeva le analisi private delle acque, raccogliendo 3mila euro in poche settimane, i cui risultati evidenziavano una concentrazione superiore ai limiti tabellari di metalli e metalloidi in tutti e 5 i siti analizzati, sollevando una questione, ad oggi mai affrontata, da verificare attentamente al fine di identificare l'origine antropica (relativa quindi al vicino depuratore) o naturale (relativa a sorgenti termali) di tali metalli.
Solo un anno fa la stessa popolazione spontaneamente insorgeva per ciò che veniva chiamata "emergenza".Adesso resta a guardare ciò che chiamano "normalità".

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