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Confagricoltura prosegue la mobilitazione contro la manovra finanziaria

Napoli - Confagricoltura prosegue la mobilitazione nazionale per ribadire i temi caldi che non hanno avuto risposta dalla manovra economica, come la stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali. Il 22 luglio c'è stata l'importante...

Confagricoltura prosegue la mobilitazione nazionale per ribadire i temi caldi che non hanno avuto risposta dalla manovra economica, come la stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali. Il 22 luglio c'è stata l'importante manifestazione di Cremona con 10.000 associati, lunedì 26 ci sarà quella di Napoli. "Siamo dalla parte giusta - sottolinea il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni - quella dell'agricoltura e degli agricoltori".
L'appuntamento è fissato per il 26 luglio, dalle ore 15.30, al Palapartenope; sono previsti in arrivo 10.000 agricoltori, provenienti in questo caso dalle regioni del Centro Sud ma con delegazioni da tutte le province italiane. A Napoli, come a Cremona, interverranno rappresentanti del mondo politico di tutti gli schieramenti. Introdurrà i lavori il presidente regionale di Confagricoltura Campania Michele Pannullo.
"Quelle che chiediamo al Governo sono risorse ragionevoli – dice Vecchioni -. Concederle è solo un fatto di volontà politica. Gli agricoltori sono esausti, l'obiettivo della coesione sociale non può valere solo per l'industria. Un milione e quattrocento mila persone che lavorano in agricoltura devono essere ascoltate". "La cifra che chiediamo, 350 milioni di euro per dare una possibilità di futuro alle imprese agricole, è pari a quella che si è stanziata in una sola notte per salvare Alitalia".
"La mobilitazione in atto – spiega Vecchioni - è una manifestazione spontanea nata dalla necessità di spiegare alla politica la situazione di estrema tensione che sta vivendo questo settore dell'economia italiana e che noi di Confagricoltura, come organismo di rappresentanza, cerchiamo responsabilmente di governare. Ma gli imprenditori agricoli non possono essere usati come merce di scambio negli equilibri di governo. Non possiamo, né vogliamo, come nel caso dell'emendamento che proroga i pagamenti delle multe per le quote latte, essere sacrificati sull'altare degli interessi di un manipolo di furbi. Così si mina la credibilità dello Stato oltre che i fondamenti morali del Paese".
Tra le sollecitazioni di Confagricoltura è prioritaria quella della stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna, provvedimento in scadenza proprio alla fine di luglio. "Nelle zone disagiate - dove l'agricoltura ha anche una funzione sociale, oltre che economica, di presidio e di tutela del territorio - in assenza di benefici, il costo previdenziale del lavoro andrebbe a raddoppiarsi, mettendo fortemente a rischio la tenuta delle aziende e dell'occupazione".

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