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Acqua pubblica, prosegue al Parco Rodari la raccolta firme

Capodrise - Prosegue a Capodrise, promossa dal comitato "Capodrise Acqua Bene Comune", la raccolta firme per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua. Domani (Domenica, 16 maggio), al Parco "Gianni Rodari", dalle 10 alle 13, sarà...

Prosegue a Capodrise, promossa dal comitato "Capodrise Acqua Bene Comune", la raccolta firme per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua. Domani (Domenica, 16 maggio), al Parco "Gianni Rodari", dalle 10 alle 13, sarà allestito un banchetto, dove sarà possibile firmare e raccogliere materiale informativo. "Dopo un altro straordinario fine settimana di banchetti – dice Rita Raucci, in Italia abbiamo superato le 350mila firme. Sono passati solo 15 giorni di raccolta firme e siamo già a metà strada rispetto all'obiettivo che il Comitato Promotore Nazionale dei referendum sull'acqua si era posto all'inizio della campagna (700mila firme entro luglio). Anche Capodrise sta facendo la sua parte, con decine e decine di adesioni". Il comitato cittadino raccoglie molte realtà associative, locali e non". Ne fanno parte le associazioni "Cruna" di Recale, "Maurilia" di Marcianise, e di Capodrise le associazioni "Cento per cento", "Gaia", "Spazio Giovani" e "Capitrisi". Il comitato, poi, è sostenuto dal consigliere comunale Giovanni Capobianco e da diverse formazioni politiche: il Partito democratico, i Giovani democratici, il Partito socialista europeo, la Sinistra, ecologia e libertà e Rifondazione comunista, federazione della sinistra. "I tre quesiti – spiega Giuseppe Glorioso del comitato di Capodrise – vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall'attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l'acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l'approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l'affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000. Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente "privo di rilevanza economica", servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione". "Siamo di fronte a una mobilitazione impressionante – ribadisce Vincenzo De Angelis, portavoce di "Cruna" – che ha visto lunghe file ai banchetti di tutte le città e dei paesi. Un folla consapevole e determinata, che in alcuni casi ha fatto anche diversi chilometri per trovare il banchetto più vicino a casa". Anche i cittadini di Recale potranno apporre la loro firma contro la privatizzazione dell'acqua. Gli attivisti di "Cruna" domani saranno di nuovo in piazza Matteotti, dalle 10 alle 13.

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