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Caserta - "La nuova Campania non deve essere, e non sarà, napolicentrica". E' quanto afferma il capo dell'opposizione in Consiglio regionale e capolista del Pdl in Irpinia, Francesco D'Ercole. "Quella che ha in mente il Pdl – continua – è una...

"La nuova Campania non deve essere, e non sarà, napolicentrica". E' quanto afferma il capo dell'opposizione in Consiglio regionale e capolista del Pdl in Irpinia, Francesco D'Ercole. "Quella che ha in mente il Pdl – continua – è una regione che, a differenza di quanto avvenuto nel decennio bassoliniano, non dividerà i suoi cittadini in figli (quelli dell'area napoletana) e figliastri (quelli delle aree interne), senza, per altro, riuscire a dare neanche ai primi vere opportunità di sviluppo. Perché anche rispetto a quelli le risorse sono state sprecate in mille rivoli, puntando, soprattutto, a foraggiare, in prospettiva, clientele e consenso politico-elettorale". "La Campania cui guarda il centrodestra – prosegue – è una regione che, rinunciando al clientelismo che, per altro, ha creato soltanto danni anche a Napoli, intende offrire anche alla aree interne, possibilità di crescita. Utilizzando al meglio e rendendole fruibili, le potenzialità delle diverse aree, lo sviluppo potrà essere complessivo ed effettivo e non napolicentrico e, poiché soltanto clientelelare, fasullo com'è stato finora". "Nessuno pensa sia chiaro – aggiunge – che Napoli debba essere penalizzata. Il che significa che le principali priorità da mettere in campo sono quelle relative alla mobilità. Penso ad esempio, guardando alla mia Irpinia: la Lioni-Contursi-Grottaminarda, il raddoppio dell'Avellino-Salerno, la Valle Caudina-Pianodardine, che da assessore regionale, a metà degli anni novanta, pretesi fosse inserita fra le cose da fare al più presto così come l'Alta velocità. Si tratta, è fin troppo facile rendersene conto, di opere importantissimi, delle quali ho, più volte, discusso personalmente con lo stesso ministro Altero Matteoli, e senza le quali le attività produttive, già presenti nell'area, avrebbero difficoltà ad organizzarsi, e quelle che, potenzialmente, potrebbero insediarvisi, rinuncerebbero a farlo; mentre turismo ed Agriturismo che, alla luce delle potenzialità endogene di cui sono dotate le nostre aree interne, potrebbe rappresentare per queste zone un altro volano di sviluppo di notevole importanza, continuerebbe a non decollare". "Ed è proprio questo – conclude D'Ercole – che bisogna evitare. Ecco perché è necessario che anche in Campania, vinca "il governo del fare" e sia mandato a casa quello del clientelismo, che ha avuto sempre come massimo riferimento quello di centrosinistra. Ed i campani lo sanno benissimo".

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