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Rifiuti: sequestrato sito trasferenza consorzio Acsa: si prevede grave crisi

Caserta - La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro cautelativo del sito di trasferenza del Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti CE/3. Il provvedimento – rende noto il commissario del Consorzio, il...

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro cautelativo del sito di trasferenza del Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti CE/3. Il provvedimento – rende noto il commissario del Consorzio, il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis – è motivato con l’inidoneità del sito. «Nel tempo e sotto la spinta delle cicliche emergenze – chiariscono i tecnici del Consorzio Acsa – il sito di trasferenza è diventato un sito di stoccaggio pur non possedendone i requisiti». L’accumulo di immondizia è dovuto alle difficoltà di conferire i rifiuti al Cdr di Santa Maria Capua Vetere in quanto quest’ultimo impianto non riesce a sua volta a smaltire la frazione organica stabilizzata (Fos) in assenza di discariche. La nuova gestione commissariale del Consorzio CE/3 ha proceduto negli ultimi mesi ad una serie di adeguamenti del sito di trasferenza, indicendo ed espletando inoltre la gara d’appalto per la realizzazione dell’impianto di depurazione delle acque meteoriche. I lavori stanno per avere inizio.
Il commissario del Consorzio Acsa, nell’esprimere la propria «fiducia verso l’operato della magistratura» auspica nel contempo «che la situazione si sblocchi quanto prima, in modo da ultimare gli interventi di adeguamento e accelerare la funzionalità del sito». «Ritengo di poter affermare, senza timore di smentita – prosegue De Franciscis – che anche quest’ultima circostanza rappresenta la conferma più lampante della grottesca situazione in cui si è trovata l’intera filiera dello smaltimento rifiuti negli ultimi anni in provincia, dove il processo è stato frutto di un non-governo i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti e il cui prezzo viene pagato dall’intera comunità. Si rende quindi auspicabile il ritorno alla normalità, normalità che si costruisce solo attraverso un confronto serio e di merito sugli interventi che devono essere attuati e non con il muro contro muro».

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