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Lettera aperta Associazioni Ambientaliste a Prodi

Caserta - "Sino ad oggi l’economia del territorio Casertano si è basata sullo sfruttamento delle risorse ambientali ed in particolare sullo sviluppo della filiera del cemento e dell’asfalto: cave, discariche, consumo di suolo e congestione ne sono...

"Sino ad oggi l?economia del territorio Casertano si è basata sullo sfruttamento delle risorse ambientali ed in particolare sullo sviluppo della filiera del cemento e dell?asfalto: cave, discariche, consumo di suolo e congestione ne sono stati i risultati.Fallimentari tutti gli altri numerosi insediamenti produttivi, con conseguente incremento della disoccupazione, specialmente quella giovanile di cui approfitta il malaffare, raggiungendo il più alto tasso di criminalità in Europa.
In questo periodo si sta presentando quella che, forse, è l?ultima occasione di invertire questa sciagurata tendenza che ha reso invivibile la nostra città, come del resto dimostrano le deprimenti classifiche elaborate da più parti e che ci vedono costantemente navigare agli ultimi posti.L?occasione di cui parliamo e che sottoponiamo alla Vostra attenzione è la dismissione di una vasta area (330.000 mq) militare, chiamata MACRICO, posta nel mezzo della nostra città. Essa ritorna alla disponibilità dell?Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero che la venderebbe per le sue specifiche finalità. Diecimila Casertani hanno firmato una petizione affinché gli Enti Locali provvedessero all?acquisizione dell?area al patrimonio comune, sottraendola ad una destinazione urbanistica abitativa che congestionerebbe ulteriormente la città, rendendola ancora più invivibile, incrementandone l?uso come dormitorio, facendole perdere identità, sottraendo l?ultimo spazio verde che potrebbe riequilibrare i parametri che violano clamorosamente le vigenti leggi urbanistiche. Come già è successo con i tanti ?parchi urbani? finora progettati e poi, invece, diventati ipermercati, strade, parcheggi, complessi edilizi periferici squallidi, anonimi, privi di servizi decenti. Condannati al sottosviluppo.
La pubblica proprietà dell?area, viceversa, potrebbe essere usata per l?installazione di un Orto Botanico da parte dell?Università secondo il Protocollo d?intesa già firmato col Comune e la Provincia e per la realizzazione di una serie di iniziative di terziario avanzato quali attrezzature sportive, teatro all?aperto, museo d?arte moderna, saloni espositivi dei prodotti tipici del territorio e dell?istituendo Parco Urbano dei Tifatini.Si creerebbe in tal modo un secondo polo di attrazione turistica oltre la Reggia, che contrasterebbe quello attuale del tipo ?mordi e fuggi?, e consentirebbe di incrementare l?indotto e il commercio con notevoli ricadute occupazionali.Questo il desiderio inequivocabile dell?intera cittadinanza, come rilevato da tutte le Associazioni Casertane ed apparso evidente nella raccolta, presso centinaia di banchetti e in molteplici occasioni, delle diecimila firme che ne hanno sottoscritto il sogno.La realizzazione di questo ?sogno? ha come unico, anche se non indifferente difficoltà, il problema economico: occorre trovare la modalità di finanziamento per acquistare l?area.
Negli ultimi dieci anni Caserta è stata oggetto di finanziamenti considerevoli. Un fiume ininterrotto di danaro (FIO, POR; PIT?.) che talvolta si è abbattuto sulla città trasformandola in una pluralità di cantieri alla cui chiusura (frequentemente sospirata e non sempre realizzata) nulla restava se non opere spesso inutili, talvolta dannose. Al punto che qualcuna di queste (vedi sottopasso a viale Douhet), pur già appaltata, è stata soppressa a furor di popolo allorché la città ne è stata adeguatamente informata.Con tali finanziamenti si sarebbe potuto acquistare una decina di volte il MACRICO. Nessuno ci ha pensato, nessuno ci ha provato.
Ora, dopo tanti sprechi, apparirebbe come una vera beffa che Caserta dovesse rinunciare a quest?occasione di sviluppo reale e sostenibile del proprio territorio e vederlo, ancora una volta, oggetto di speculazione edilizia a danno di tutti.

Non vogliamo entrare in un campo che non ci compete, ciascuno faccia la sua parte.
Crediamo fermamente che il compito della Politica sia quello di trasformare i bisogni, i desideri, le aspirazioni e, perché no, i sogni della gente, in atti amministrativi che ne rendano possibile la realizzazione. Comune, Provincia, Regione, Stato Centrale, oggi in comunanza di indirizzo politico, possono assumersi la responsabilità di dare coerentemente una risposta ai cittadini di Caserta. Questo, pensiamo, sia il loro compito, questo ci aspettiamo che facciano".

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