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WWF: EMISSIONI, LUNICO CARBONE BUONO E NELLA CALZA

(Roma) Abbandonare il carbone per sperare di rallentare il cambiamento climatico Il carbone ‘pulito’ lo porta solamente la Befana, svela il WWF. Purtroppo, però, non fa parte dei fornitori per le nostre centrali a carbone che ancora sono in...

(Roma) Abbandonare il carbone per sperare di rallentare il cambiamento climatico

Il carbone ‘pulito’ lo porta solamente la Befana, svela il WWF. Purtroppo, però, non fa parte dei fornitori per le nostre centrali a carbone che ancora sono in funzione in Italia e delle nuove che alcuni vorrebbero costruire.

Il carbone che viene utilizzato come combustibile nelle centrali non solo non è pulito a causa degli elevati livelli di emissioni di sostanze inquinanti (polveri fini, idrocarburi policiclici volatili, ossidi di zolfo e di azoto, mercurio, arsenico, ecc.) ma soprattutto si tratta della fonte energetica con più alte emissioni di CO2, il che ci allontana sempre di più dagli obiettivi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto, vale a dire dalla lotta ai mutamenti climatici.

Nel 2005 le emissioni mondiali di carbonio imputabili ai combustibili fossili hanno raggiunto il picco record di 7,9 miliardi di tonnellate, circa il 3% in più rispetto all'anno precedente. Il 50% delle emissioni di carbonio dovute alla produzione di energia sono imputabili a quattro soli paesi: Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone. La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dall'Earth Policy, l'istituto americano di ricerca sullo sviluppo sostenibile diretto da Lester Brown.

Il 40% circa delle emissioni dovute alla produzione di energia deriva dall'uso di combustibili fossili (ad esempio petrolio, carbone e gas naturale) per generare energia elettrica. Secondo in ordine d'importanza è il settore dei trasporti, con il 20% del totale. Gli esperti affermano che gli effetti del riscaldamento globale saranno ancora più drammatici se le emissioni di carbonio spingeranno i livelli di CO2 oltre le 550 parti/milione, soglia al di sopra della quale fenomeni meteorologici estremi come inondazioni generalizzate, siccità e uragani diventeranno ancora più devastanti. In realtà gli stessi esperti hanno recentemente sostenuto che per stare sotto l'aumento medio della temperatura di 2 gradi rispetto all'era pre-industriale, soglia limite, il picco massimo per avere la speranza, e non la certezza, di rallentare e in prospettiva fermare il cambiamento climatico occorrerà stare ben sotto i 475 ppm.

Per riuscire a rimanere entro tale soglia è indispensabile riformare da subito i nostri sistemi energetici a cominciare da quello della generazione elettrica. Un kWh generato a carbone anche dalla più efficiente nuova centrale elettrica emette in atmosfera quasi un kilo di CO2, tre volte tanto rispetto a un’efficiente centrale a gas naturale. Costruire nuovi impianti a carbone e definirli puliti è pertanto un puro controsenso, l’emergenza ambientale di oggi è quella dei cambiamenti climatici di cui l’impiego del carbone è il maggiore responsabile.
Speriamo che la Befana l’anno prossimo porti tanta energia rinnovabile e molta più efficienza.

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