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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

Al Gore ambientalista globetrotter

(Roma) “Un gran numero di persone ha preso delle iniziative individuali per ridurre il rischio di inquinamento globale. Molti altri hanno fatto pressione sui loro leader e sui partiti affinché si cambi politica”, insomma sono le decisioni dei...

(Roma) “Un gran numero di persone ha preso delle iniziative individuali per ridurre il rischio di inquinamento globale. Molti altri hanno fatto pressione sui loro leader e sui partiti affinché si cambi politica”, insomma sono le decisioni dei singoli che, se moltiplicate, diventano decisioni collettive in grado di influenzare le scelte politiche ed economiche dei governi perché si possa invertire la rotta sui cambiamenti climatici. Così l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore racconta in anteprima a La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente, i temi di An inconvenient truth, il film, diretto da David Guggenheim e distribuito dalla Universal pictures Italy, che documenta le sue conferenze sull’ambiente in giro per il mondo e che uscirà nelle sale italiane il prossimo 19 gennaio.Convinto che, se non si ferma in tempo la crisi ambientale, nei prossimi dieci anni la terra subirà un collasso, Gore parla con passione dell’emergenza planetaria, dichiarandosi moderatamente ottimista alla luce del riscontro che il suo film sta ottenendo: “Per quanto riguarda gli Stati Uniti, uno Stato determinante e vasto come la California ha appena emanato una legge che porterà a una significativa riduzione di anidride carbonica. Altri Stati hanno fatto lo stesso e 330 città hanno aderito al protocollo di Kyoto senza aspettare il consenso del governo nazionale. Non voglio prendermi tutti i meriti di questi risultati, perché i meriti appartengono alla realtà in sé, che è molto più convincente di quanto possa essere io nel mostrare le conseguenze che gli scienziati hanno da tempo profetizzato nel caso in cui non riducessimo sensibilmente l’inquinamento atmosferico”. Nega poi con decisione la tesi che mette in contraddizione ambientalismo e capitalismo, sostenendo che “non è vero che la protezione dell’ambiente crea danni all’economia, è un business inefficiente e male organizzato che fa fare un passo indietro. Le più avanzate tecnologie possono aiutarci a evitare proprio perdite e sperperi. Oggi possiamo risparmiare denaro e rafforzare l’economia proprio riducendo l'inquinamento. Non ci sono più scuse per non farlo”. Gore nega anche ogni possibilità di una sua ricandidatura alle presidenziali del 2008: alla Casa Bianca, ha scelto il mestiere del giramondo ambientalista.E ancora, sul numero di gennaio de La Nuova Ecologia: Chimica da incubo, inchiesta sulla formaldeide, sostanza cancerogena che vive con noi nelle nostre case, nei mobili in legno truciolare, nella carta, nei contenitori per alimenti, nel fumo di sigaretta; in occasione dei trent’anni della Lega Anti Vivisezione, dossier fa il punto sui prossimi obiettivi del mondo animalista; in culture viaggio senza pregiudizi tra i videogames ad alta violenza.La Nuova Ecologia è distribuita in abbonamento postale ai soci di Legambiente e agli abbonati (abbonamenti@lanuovaecologia.it, 0645430942), può essere acquistata nelle librerie Feltrinelli e on line nell’edicola virtuale di www.lanuovaecologia.it attraverso carta di credito al costo di 4 euro, spese di spedizione comprese.In allegato il testo integrale dell’intervista ad Al Gore.

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