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Caserta assediata dal rumore: decibel alle stelle anche nelle zone protette

Caserta - Sentenza senza appello per Caserta sul fronte dell'inquinamento acustico: decibel fuori controllo con soglie di rumore oltre i limiti, soprattutto nelle ore notturne, anche laddove la zonizzazione acustica imporrebbe maggiori tutele per...

Sentenza senza appello per Caserta sul fronte dell'inquinamento acustico: decibel fuori controllo con soglie di rumore oltre i limiti, soprattutto nelle ore notturne, anche laddove la zonizzazione acustica imporrebbe maggiori tutele per i cittadini. E se sul fronte della mal'aria il Pm10 è risultato sotto i limiti di legge lo si deve probabilmente soltanto all'incessante pioggia di questi giorni che ha favorito la dispersione degli inquinanti. Anche perché le polveri sottili che sono state registrate durante questi primi due mesi del 2014 – con 19 giorni di superamenti del valori limiti rispetto ai 35 annui che impone la legge – impongono di mantenere alta l'attenzione. Sia sul rumore che sulla qualità dell'aria si espongono così i cittadini casertanti a rischi concreti per la loro salute che potrebbero essere ridotti se solo s'investisse di più sul trasporto pubblico e su nuove forme di mobilità, piuttosto che proseguire con tagli ai già carenti servizi offerti a residenti e pendolari. E' questa l'istantanea scattata dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante che da ventisei anni attraversa l'Italia per incontrare studenti, cittadini e amministrazioni e promuovere la qualità dei territori, l'innovazione nei centri urbani e l'attenzione negli stili di vita. Il bilancio di questa quarta tappa del 2014 è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Treno Verde di Legambiente; Antonio Gallozzi, direttore di Legambiente Campania; Gianfranco Tozza, di Legambiente Caserta e Luca Ricciardi, responsabile laboratorio qualità dell'Aria di Italcertifer.
Il monitoraggio è stato compiuto dal Laboratorio Mobile di Italcertifer, per 72 ore consecutive, in via Roma, all'altezza del civico 75. Un altro impianto fisso è stato allestito al civico 5 di via Battisti per monitorare l'inquinamento acustico. Oltre ai valori del PM10, sono state raccolte informazioni sulle concentrazioni nell'aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono. E da quest'anno sarà monitorato dal Treno Verde anche il PM 2,5 con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione anche sulla frazione di polveri più dannose per la salute e di pretendere che a livello europeo e nazionale siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri o più a breve termine oltre il valore obiettivo come media annua attualmente vigente. Le misurazioni nei tre giorni di campionamento sono state interessate da condizioni atmosferiche variabili con alternanza di piogge e sporadiche schiarite che sono state notevolmente favorevoli alla dispersione ed all'abbattimento degli inquinanti. Per tale motivo non è stato possibile stabilire correttamente ed univocamente il contributo effettivo delle immissioni di inquinanti in atmosfera da parte del traffico urbano essendo queste notevolmente influenzate dalla pioggia. Tutto ciò ha fatto sì che nei tre giorni di monitoraggio non si siano registrati superamenti dei limiti di legge. Nello specifico il PM10 non ha superato, come media giornaliera, il limite di 50 μg/m3, raggiungendo la massima media giornaliera di 23 μg/m3 nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 marzo.
Il maltempo, però, non ha "salvato" i cittadini dall'inquinamento acustico, dove invece si delinea un quadro di forte criticità. Una problematica spesso sottovalutata, ma che invece influisce negativamente sulla salute e il benessere dei cittadini.
"Secondo la zonizzazione acustica approvata dal Comune di Caserta l'ubicazione del nostro laboratorio mobile, vista anche la presenza nelle vicinanze della scuola dei Salesiani, ricade nella "Classe I - aree particolarmente protette". Nonostante ciò, dall'esame dei dati raccolti nei tre giorni di registrazione in continuo, emerge un superamento dei limiti di legge di circa 20 e 15 decibel rispettivamente nei periodi diurno e notturno – spiega Luca Ricciardi, responsabile laboratorio qualità dell'Aria di Italcertifer - In sintesi, durante il periodo diurno, i livelli orari rimangono costantemente oltre i 70 dB(A), con punte di circa 74 dB(A). Nei periodi notturni, si riscontra una leggera diminuzione dei valori Leq orari da 60 a 70 dB(A), che si mantengono comunque elevati. In via Battisti il superamento dei limiti di legge è di circa 5 e 12 dB(A) rispettivamente nei periodi diurno e notturno. Rumore che è dovuto principalmente al traffico e alla conformazione degli edifici (alti circa 18-20 metri) che ne favorisce un ulteriore aumento".
Se nei tre giorni di monitoraggio del Treno Verde, dunque, la dispersione degli inquinanti è stata favorita dal maltempo, così non è stato in questi primi due mesi del 2014. A dimostrazione della necessità di mantenere alta l'attenzione sulla qualità dell'aria. Al 27 febbraio scorso, secondo i rilevamenti dell'Arpa, a Caserta alla centralina posizionata alla scuola De Amicis ci sono stati già 19 superamenti del valori limiti di Pm10, rispetto ai 35 sforamenti annui che impone la legge. "I valori registrati in questi giorni dal Treno Verde sono stati condizionati dalla forte pioggia, che ha ovviamente disperso polveri sottili e altri inquinanti atmosferici, ma non possiamo di certo dormire sogni tranquilli visto anche i risultati di questi primi mesi dell'anno – dichiara Gianfranco Tozza di Legambiente Caserta. La qualità dell'ambiente atmosferico è sicuramente condizionata dalla presenza del traffico autoveicolare: è un dato di fatto che molti degli inquinanti presenti nell'aria siano una diretta conseguenza delle emissioni prodotte dal traffico automobilistico urbano. Così come per il rumore. Purtroppo c'è chi è convinto che gli spostamenti possano avvenire soltanto con l'auto privata. E, indubbiamente, visto anche lo stato del trasporto pubblico nell'aria urbana di Caserta, non gli si può dare troppo torto. L'amministrazione comunale si deve attivare subito. La nostra città deve tornare a respirare, ad essere più verde, ad avere uno sviluppo in sintonia con l'ambiente ed essere una fucina di innovazione. Ripensare i centri urbani, migliorare la qualità di vita e dell'aria significa prima di tutto ripartire dal trasporto pubblico, che si conferma essere un passaggio strategico se si intende davvero cambiare questo stato di cose".
Sul fronte della mal'aria non va di certo meglio nel resto della regione. A Benevento la centralina posizionata agli Ospedali Riuniti ha già fatto registrare addirittura 32 superamenti: ne mancano 3 per superare la soglia annua stabilita dalla legge. Anche ad Avellino (centralina Ospedali Moscati) si è già arrivati a 20 giorni di polveri sottili superiori al limite consentito. Mentre a Napoli (centralina Policlinico) si registrano 13 giorni di superamenti dei valori di polveri sottili e 11 a Salerno (centralina Asl Salerno 2). Se quest'anno non è iniziato nel migliore dei modi, quello passato è da dimenticare, visto che nella classifica delle sei città più inquinate d'Italia, ben tre sono città campane. A guidare la classifica campana di Legambiente "PM10 di tengo d'occhio" relativa al 2013, ci sono Napoli (120 superamenti) la seconda città più inquinata d'Italia, poi al quinto posto Salerno (90) e sesta Benevento (89). Caserta, con la stazione di Maddaloni, rientrante per l'Arpac nell'area urbana di Caserta, si è fermata alla soglia limite di 35 superamenti.
Dati che indicano la necessità di imprimere un cambiamento decisivo che metta al centro la rigenerazione e riqualificazione urbana, dove il trasporto urbano non sia più incentrato sull'utilizzo del mezzo privato ma sulla mobilità pubblica sostenibile con mezzi a basso impatto ambientale. Una necessità confermata anche dal pessimo stato dei traporti locali fotografato dal rapporto "Pendolaria 2013" di Legambiente che attesta la regione Campania agli ultimi posti in Italia sul tema del trasporto pubblico. Lo scorso anno le corse tagliate sono state del 10%, a cui si aggiunge un ulteriore taglio nel corso del 2012 sempre del 10% (mentre per il trasporto su gomma la riduzione è stata del 5%). Allo stesso tempo però si è pensato bene di aumentare il costo delle tariffe del 12,5%.
"La situazione dei pendolari campani è vergognosa, inaccettabile e insostenibile - ha dichiarato il direttore di Legambiente Campania Antonio Gallozzi - Ogni giorno in questa regione oltre 310mila persone prendono il treno per andare a lavorare o a studiare: eppure di loro non si occupa nessuno. Sono stati fatti tagli complessivi del 19% al servizio dal 2010 a oggi con punte di meno 50% su alcune linee e i passeggeri si sono ridotti a 310mila contro i 395mila dello scorso anno e i 467mila del 2011. Complessivamente in due anni si sono persi oltre 150mila pendolari che significa più auto in circolazione. La Regione Campania continua a fare poco investendo appena lo 0,7% del proprio bilancio sul trasporto pendolare. Dal Treno Verde vogliamo rilanciare il nostro appello alla Regione Campania a fare finalmente di più per avere nelle nostre città treni e autobus nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, una vera intermodalità, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato e di conseguenza lo smog".
La tappa del Treno Verde a Caserta - che ha visto la partecipazione di centinaia di bambini e ragazzi delle scuole e altrettanti visitatori che hanno visitato la mostra itinerante e seguito i focus promossi da Legambiente – oltre a rilanciare l'attenzione sul tema della bonifiche ha visto anche il lancio ufficiale della campagna "Campania Terra dei Cuochi – dalla Terra dei Fuochi alla Terra felix", per rilanciare i prodotti agricoli d'eccellenza della regione, realizzata con il patrocinio dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Campania (www.campaniaterradeicuochi.it). A questo proposito quest'anno sul convoglio ambientalista viaggia anche il Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala campana Dop per portare in giro per l'Italia il "buono della Campania".
"Non potevamo non condividere pienamente l'iniziativa di Legambiente – afferma Antonio Lucisano, direttore del Consorzio -. Come comparto produttivo siamo coinvolti dai disastri ambientali che minacciano un indotto economico come il nostro che dà lavoro a 15mila persone. La nostra terra possiede una ricchissima biodiversità e tutti, in qualità di cittadini, operatori commerciali ed associazioni, abbiamo il dovere di difenderla e promuoverla. Le DOP o le IGP sono l'esempio di eccellenza agroalimentare e rappresentano quell'immagine positiva della nostra regione troppo spesso attaccata e poco difesa dalle istituzioni".

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