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Cruna chiede la delocalizzazione dellantenna Vodafone

Recale - Rimonta, a Recale, la protesta, mai sopita, contro l'antenna Vodafone di via Roma. Il contratto tra il gestore di telefonia mobile e il proprietario dello stabile, Pietro Mastroianni, è in scadenza, e gli ambientalisti chiedono che il...

Rimonta, a Recale, la protesta, mai sopita, contro l'antenna Vodafone di via Roma. Il contratto tra il gestore di telefonia mobile e il proprietario dello stabile, Pietro Mastroianni, è in scadenza, e gli ambientalisti chiedono che il ripetitore venga spostato nella zona cimiteriale, così come prevede il regolamento approvato dal consiglio comunale. Michele Lasco, portavoce dell'associazione "Cruna", l'altra mattina, ha inviato una lettera al sindaco Patrizia Vestini per stimolare le istituzioni a non abbassare la guardia: «Finalmente, dopo tanti anni di attesa - si legge -, questa antenna dovrebbe essere ricollocata. Usiamo il condizionale, perché non sappiamo ancora se tutti gli adempimenti burocratici sono stati espletati. Primo fra tutti la disdetta del contratto, che andava presentata un anno prima della scadenza dal proprietario. Al fine di rassicurare i tanti cittadini che da anni attendono invano la rimozione di quell'antenna, le chiediamo - conclude la lettera - di sapere se tutto è stato predisposto correttamente per lo spostamento dell'impianto». Mastroianni in più occasioni, anche pubbliche, ha manifestato l'intenzione di voler estinguere il contratto. Qualora, tuttavia, non lo avesse fatto, per Cruna esistono gli estremi per emettere un'ordinanza di delocalizzazione. Dalla sua, il Comune ha un regolamento che si è dimostrato efficace (vedi lo spegnimento dell'antenna Tim di viale dei Pini), un piano delle frequenze elaborato dalla facoltà di Scienze Ambientali di Caserta e una piattaforma nel nuovo cimitero che già ospita altre antenne. Istallato il 17 ottobre 2003, il ripetitore, montato a 100 metri dalla scuola media «Giovanni XXIII», divenne ben presto il simbolo della lotta, fuori dai partiti, per la salvaguardia dell'ambiente a Recale: si costituirono comitati, nacquero associazioni («Cruna», per esempio), si raccolsero firme, si organizzarono cortei. La Vodafone, all'epoca ancora Omnitel, ebbe gioco facile, perché, incassato il consenso del proprietario, dovette solo comunicare l'inizio dei lavori all'ufficio tecnico. Il Comune, infatti, non aveva un regolamento che disciplinasse le istallazioni.

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