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Una manifestazione di proposta e di indignazione civile - Salviamo i Colli Tifatini

Caserta - A nome della rete delle Piazze del Sapere e del GIT Banca Etica rinnovo il pieno e convinto sostegno alla manifestazione proclamata a Caserta per il 9 novembre 2013 dalla Diocesi e dal Coordinamento associazioni per la difesa del creato...

A nome della rete delle Piazze del Sapere e del GIT Banca Etica rinnovo il pieno e convinto sostegno alla manifestazione proclamata a Caserta per il 9 novembre 2013 dalla Diocesi e dal Coordinamento associazioni per la difesa del creato. Sottoscrivo i punti del documento predisposto da d. Antonello e del comitato tecnico con le proposte e gli obiettivi della manifestazione per la tutela del creato e dei beni comuni.
Su un aspetto voglio essere esplicito: come già stanno ribadendo alcuni giovani sui vari blog il corteo non può essere muto, come un funerale. Nel pieno rispetto delle regole civili deve diventare anche un forte momento di indignazione e di protesta nei confronti di tutti coloro che con il loro silenzio o collusione hanno consentito un vero e proprio ecocidio nelle terre dei fuochi e dei veleni. E non solo.
Come già ho sottolineato in diverse occasioni la manifestazione deve servire anche a far scuotere la coscienza e l'indifferenza delle istituzioni e dei cittadini casertani nei confronti di uno degli scempi più devastanti: quello delle cave e dei buchi neri dei Monti Tifatini. E' ora di gridare a piena voce e rivendicare con forza che bisogna fermare il dissesto idrogeologico nella conurbazione casertana. Gravi danni alla salute procurano le polveri delle cave e dei cementifici. Ma ancora più pesante ed irreversibile è il danno al paesaggio, con la distruzione di intere colline. In questo caso bisogna ricorrere all'Art. 9 della Costituzione, come ci ricorda Salvatore Settis.
In queste ore si insinua un altro pericolo ancora più inquietante, quello previsto dal nuovo Decreto Clini votato in Parlamento che autorizza le regioni ad utilizzare i cementifici per bruciare i rifiuti al posto dei combustibili tradizionali. In sostanza c'è il tremendo rischio che i due impianti di Moccia e del Cementir diventino due enormi inceneritori a ridosso delle città di Maddaloni e Caserta. Tutto questo in spregio della delibera di impatto ambientale che considera incompatibili le attività estrattive con il costruendo Policlinico.Di fronte a queste novità allarmanti la manifestazione del 9 novembre acquista un senso forte di presa di coscienza, di partecipazione consapevole e di cittadinanza attiva per fermare questi scempi. In particolar modo bisogna fare uscire dal loro sonno e inerzia le forze politiche e le istituzioni locali, con atti ed azioni istituzionali più nette ed adeguate rispetto a quelle messe in campo finora.

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