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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

OsservAzione Citta di Caserta: finalmente i cittadini si muovono

Caserta - Finalmente le denunzie, le iniziative pubbliche, e più in generale la vertenza avente ad oggetto il disastro ambientale che ha violentato - e continua a violentare - il ns territorio si sta trasformando in una piena consapevolezza...

Finalmente le denunzie, le iniziative pubbliche, e più in generale la vertenza avente ad oggetto il disastro ambientale che ha violentato - e continua a violentare - il ns territorio si sta trasformando in una piena consapevolezza.
Decine di migliaia di cittadini, in queste settimane, sono scesi spontaneamente in piazza per esprimere la propria indignazione davanti ad un quadro che si sta rilevando sempre più drammatico. Questo straordinario movimento di donne e di uomini proveniente dal basso ha contribuito a portare il tema della salute pubblica del ns. territorio ai primi posti nell'agenda politica nazionale. Anche la città di Caserta, finalmente, nella giornata di ieri, ha visto centinaia di giovani riunirsi spontaneamente per preparare la prima grande manifestazione di piazza sul tema che affligge questo territorio.OsservAzione Citta di Caserta non può che registrare positivamente questo dato. Il lungo lavoro posto in essere in questi anni da Associazioni e comitati ha sortito gli effetti sperati. Ora si apre la fase più delicata: la ricerca delle soluzioni sostenibili tecnicamente e finanziariamente.
È noto a tutti come il disastro ambientale deriva da molteplici fattori. Negli ultimi 30 anni vasti territori della piana tra Caserta e Napoli hanno ingoiato milioni di tonnellate di rifiuti industriali smaltiti illegalmente dalla criminalità organizzata. A questo si è aggiunta la decennale emergenza rifiuti che ha più volte mandato nel caos il sistema di raccolta e smaltimento con la conseguente nascita di migliaia di micro discariche abusive nelle periferie, e talvolta, nei centri abitati. La situazione è aggravata da una diffusa illegalità e assenza di coscienza civile che porta piccoli imprenditori, negozianti e comuni cittadini a disfarsi dei propri rifiuti lungo le strade periferiche o di campagna. Si assiste cosi al triste spettacolo di campi coltivati circondati da rifiuti di ogni tipo: sacchetti, materassi, lavatrici, pneumatici, lastre di eternit materiali edili, fusti di vernice etc etc.
La conseguenza diretta di questo stato di cose è stata la trasformazione del territorio in un inceneritore a cielo aperto, dando vita a quella che è stata battezzata come "La Terra dei Fuochi", favorendo la criminalità organizzata e avvelenando i campi e l'area con nuvole di diossina. L'inquinamento dei terreni ha investito tutte le matrici ambientali (acqua, terra ed aria). L'unico dato certo, al momento, è che il numero di morti in questi territori negli ultimi anni ha subito un'impennata, e questo a dispetto del fatto che proprio queste province ospitano la popolazione più giovane d'Italia.
Ma adesso quali sono i primi passi da muovere per porre rimedio a questa vera e propria sciagura abbattutasi su queste terre?
Precondizione necessaria ed indispensabile è il RIPRISTINO DELLA LEGALITA'!E' palesemente inutile infatti adottare qualsivoglia soluzione se i rifiuti continuano ad essere sversati e bruciati illecitamente. E per fermare concretamente questo scempio non si può prescindere da due questioni: l'introduzione nel nostro ordinamento di pene adeguate per chi compie reati in materia ambientale e un reale controllo del territorio da parte delle Istituzioni.
Occorre poi procedere, rapidamente, con la "quantificazione" del danno. E' necessario raccogliere ed analizzare i dati delle caratterizzazioni che in parte sono già state avviate e predisporre piani di caratterizzazione per le aree che invece ancora ne sono prive e sulle quali al è noto lo sversamento di rifiuti o la presenza di discariche. Occorre a stretto giro il censimento di tutti i pozzi utilizzati per l'irrigazione delle intere province di Napoli e Caserta con relative analisi della qualità delle acque. Allo stato la maggioranza dei pozzi dove viene emunta l'acqua per l'irrigazione risulta sconosciuta alle autorità.
Il monitoraggio deve essere immediato ed i pozzi fuori legge vanno sigillati, al fine di impedire l'emunzione illecita! Anche tra Caserta, San Nicola e San Marco esiste già dal 2010 il divieto di emungere per scopo irriguo, ma senza sigilli questo divieto viene sistematicamente disatteso.I dati della caratterizzazione sono indispensabili per comprendere l'estensione e la qualità della contaminazione che, ovviamente, non si ferma al terreno su cui sono stati sversati rifiuti poiché la presenza di sostanze tossiche comporta la contaminazione delle falde acquifere sottostanti e quindi il progressivo inquinamento di tutti i pozzi posti a valle del terreno stesso.
È presumibile che i dati della caratterizzazione non saranno dati omogeni, sicuramente avremo aree particolarmente compromesse ed altre aree invece dove le matrici risultano incontaminate.Per questo riteniamo che il consumatore debba essere in grado di conoscere la provenienza dei prodotti ortofrutticoli e caseari: a tal fine è indispensabile normare la tracciabilità della filiera ortofrutticola e casearia al fine di conoscere nel dettaglio la provenienza dei prodotti sulle ns tavole. Sarebbe un grave errore demonizzare l'intero territorio. E facile immaginare i contraccolpi gravissimi sulla già compressa situazione occupazionale.Lo ribadiamo, solo dopo lo studio dei dati relativi alla caratterizzazione sarà possibile comprendere il tipo di intervento da effettuare.
I terreni le cui matrici risulteranno compromesse dovranno essere interdetti alle coltivazioni a scopo alimentare e, laddove possibile, riconvertiti verso altri tipi di coltivazioni evitando le biomasse a scopo energetico al fine di impedire l'immissione in atmosfera degli inquinanti presenti nel terreno: la produzione di canapa, ad esempio, può tornare ad essere un volano per l'economia di questo territorio, o anche la floricoltura, posto che il nostro paese risulta essere uno dei maggiori importatori di fiori dall'Olanda e dal Kenya. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la collaborazione tra il mondo Universitario e l'imprenditoria agricola, incentivando in tal modo anche l'occupazione giovanile.
Ovviamente l'impatto di una tale trasformazione è epocale, in quanto si tratta di aprire le aziende campane a mercati fino ad oggi non battuti. Per questo sarà fondamentale un lavoro di sinergia tra le istituzioni locali e nazionali, e le associazioni di categoria del mondo agricolo.
Queste sono le iniziative da mettere in campo per arginare nell'immediato il problema. Infine il tema delle bonifiche. Il ripristino dello statuo quo ante pare sempre più un terreno difficile da praticare, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello economico. Dove però la bonifica sarà ritenuta tecnicamente percorribile sarà indispensabile uno sforzo da parte delle istituzioni, le stesse istituzioni che per anni hanno ignorato, minimizzato o in alcuni casi addirittura avallato questo scempio, al fine di drenare le risorse finanziarie per avviare un processo così complesso ed oneroso. È indispensabile il varo di una norma che destini alle bonifiche sia i proventi dei beni confiscati alla malavita organizzata – in particolare, ed in via immediata, il denaro ed i titoli di credito – sia i proventi delle sanzioni relative ai reati ambientali.
Sarà compito delle stesse istituzioni vigilare affinché quello delle bonifiche non diventi il nuovo grande business della criminalità organizzata ed a tal fine sarà indispensabile consentire la partecipazione attiva di quei soggetti che da anni monitorano e denunziano la tragedia che affligge il vivere quotidiano del nostro territorio.Siamo appena all'inizio, ma il primo passo è stato compiuto.

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