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La Marca chiede raccolta differenziata incentivata

San Nicola la Strada - Partiamo dagli spunti che questo inizio di autunno ci presenta per quanto concerne le problematiche interne a San Nicola la Strada. Sembra che la situazione attualmente viva una fase di stallo in attesa di un qualcosa che è...

Partiamo dagli spunti che questo inizio di autunno ci presenta per quanto concerne le problematiche interne a San Nicola la Strada. Sembra che la situazione attualmente viva una fase di stallo in attesa di un qualcosa che è da venire. In un recente incontro con il sindaco abbiamo appreso che la gara per l'assegnazione del trasporto e smaltimento rifiuti, elaborata nel maggio scorso è ancora parcheggiata presso la SUA (Stazione Unica Appaltante) a causa di ulteriori obiezioni avanzate da detto ente, a cui deve essere sottoposto la gara in quanto l'importo da impegnare eccede le competenze comunali. Si tratta ormai di un ritardo di cinque mesi che mette in difficoltà un po' tutti dal sindaco, che è stato diffidato dal Prefetto a perpetuare il decreto sindacale di rinnovo incarico, ai cittadini che a fine ottobre potrebbero essere sommersi da rifiuti in quanto termina l'accordo con la ditta attualmente incaricata. All'uopo il sindaco ha richiesto l'intervento del Prefetto per una breve proroga, nelle more dell'autorizzazione all'asta da parte della SUA. Ma nel frattempo, il Comune di Caserta, improvvisamente parte con un piano rifiuti all'avanguardia (come noi già avevamo suggerito in un articolo precedente). Si tratta di usare un macchinario adatto a pesare i rifiuti differenziati, portati direttamente dai cittadini alle isole ecologiche, contro rilascio di attestati , buoni, il cui utilizzo non è stato ancora stabilito, ma che certamente sgraverà il contribuente in una certa qual misura. E pensare che San Nicola ha già un certo tipo di macchinario simile, acquistato al tempo del famoso consorzio Calatia, che giace inutilizzato; ha anche personale addestrato a questo lavoro, ma a detta del dirigente tecnico del Comune di San Nicola, non ha le isole ecologiche attrezzate. E' chiaro che quella del cimitero non è un'isola ecologica e lo dimostrano anche i provvedimenti giudiziari recenti notificati all'amministrazione comunale , ma nel 2006/2007 qualche area idonea a recepire questo tipo di smaltimento c'era (via Renella?), per cui con un po' di cura potrebbero essere ripristinate ed adeguate alla bisogna. Signori cari, una raccolta differenziata incentivata potrebbe rendere il paese molto più pulito ed il miraggio di un qualche guadagno (e c'è ancora qualche amico che conserva le ricevute dei buoni il cui importo , a fine anno, servì a rendere la bolletta RSU più leggera) potrebbe anche risolvere a costo zero uno o più casi di disoccupazione. A volte è solo questione di organizzare le cose e volerle. In ogni lavoro, ciò che diversifica l'uno dall'atro è l'intelligenza, la capacità di essere creativi e soprattutto la reattività a risolvere le situazioni. Se si vuole si può. Per il resto nell'incontro si è ribadita la ripresa per quanto concerne le opere pubbliche con il rifacimento del manto di alcune strade, con la riattivazione di alcune fontane, ma è ben poco. Purtroppo molte eredità sono crollate sulle spalle di Pasquale Delli Paoli. Un teatro , quello Plauto, che nonostante l'affidamento non parte. Non abbiamo ancora avuto il piacere di leggere la programmazione annuale delle rappresentazioni; e poi ancora più grave la questione legata all'apertura della piscina comunale. Ora stanno venendo al pettine tutte le difficoltà di gestione di quest'impianto che a quanto pare è stato solo costruito nella struttura muraria, ma c'è addirittura, apprendiamo or or ora, la difficoltà di approvvigionarsi dell'acqua necessarie per alimentare le vasche (ed in questo gioca anche l'inquinamento delle falde acquifere del sottosuolo a causa dello sversamento dei rifiuti sia a Lo Uttaro che nelle vecchie discariche dismesse, ai margini del nostro territorio). Due opere belle a vedersi queste, ma tam quam non esset (come se non ci fossero). E veniamo alle bonifiche dei territori martoriati dai rifiuti di ogni tipo. Se non ci fosse la figura di Don Maurizio Patriciello che ha associato la terra dei fuochi a quella casertana, con la sua assillante protesta, con il richiamo alla gente di pensare al bene del singolo nella prospettiva più ampia di curare quello comune e soprattutto c on la sua presenza costante, ci sarebbe stato lo stallo anche in questo settore così delicato della nostra vita quotidiana. Di oggi è la notizia che gli assessorati all'Agricoltura e all'Ambiente della regione Campania hanno siglato un protocollo d'intesa con alcuni dei maggiori enti di ricerca nazionali: l'obiettivo è la caratterizzazione dei suoli agricoli della Terra dei fuochi, con l'analisi delle matrici vegetali e idriche in relazione al problema dell'interramento dei rifiuti tossici. Gli istituti partecipi del progetto sono il Cra (Consiglio ricerca e sperimentazione in agricoltura), l'Iss (Istituto superiore sanità), l'Ispra (protezione e ricerca ambientale) ed il Ciram (Centro dipartimentale Federico II). Ma è tardi! Troppo tardi! Comunque questa è una notizia che non deve acquietare gli animi perché bisogna pretendere che tutto sia esperito, costi quel che costi. Per questo motivo sarebbe opportuno richiedere il controllo su attività e fondi di arbitri internazionali, esperti nel settore e capaci di curare una volta e per sempre gli interessi dei meno abbienti, di coloro che stanno pagando con la vita orrori che si perpetrano da oltre trenta anni sui nostri territori. Auspichiamo, ognuno nel proprio settore ad essere, novelli Patriciello, sempre presenti e reattivi pretendendo che venga ripristinata la Campania Felix e che si faccia, una volta e per sempre, giustizia di questa gente senza scrupoli che ci ha portato alla rovina più profonda.

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