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'Rifiuti tossici della Indesit' smaltiti dai casalesi: spunta un'informativa della Criminalpol del 1996 pubblicata da l'Espresso

Teverola - I manager dell'Indesit Merloni avrebbero avuto "un rapporto esclusivo" con Cipriano Chianese, l'avvocato dei casalesi specializzato nello smaltimento dei rifiuti tossici. Lo dice un rapporto segreto della Criminalpol del 1996, rimasto...

I manager dell'Indesit Merloni avrebbero avuto "un rapporto esclusivo" con Cipriano Chianese, l'avvocato dei casalesi specializzato nello smaltimento dei rifiuti tossici. Lo dice un rapporto segreto della Criminalpol del 1996, rimasto senza conseguenze giudiziarie ma finito oggi agli atti del processo che oggi la Dda di Napoli sta conducendo su Chianese e altri uomini del clan. E' la prima volta che nelle carte giudiziarie spunta fuori il nome di una grande azienda che - secondo l'informativa - avrebbe partecipato allo sversamento illecito in Campania.
La polizia intercettò infatti i dialoghi tra i camorristi e alcuni uomini definiti "alti dirigenti" della Indesit Merloni, conversazioni di cui "L'Espresso" pubblica ampi stralci in un'inchiesta sul sito Internet. "E' possibile accertare" scriveva la polizia "un rapporto commerciale in atto tra l'indagato e la nota azienda per ciò che concerne il ritiro, il trasporto e lo smaltimento del ciclo produttivo. L'attività di "recupero rifiuti" è infatti svolta dall'associazione di imprese "Chianese-Giordano" che forte del beneplacito dei vertici amministrativi della Indesit opera con proprie regole e sostanzialmente fuori dai vincoli di legge".
Le telefonate tra Chianese i presunti dirigenti dell'Indesit sono decine: si parla di vendita di "dischi", di bolle di accompagnamento, di fanghi e di soldi: "Hanno inizio una serie di contatti che spiegano come l'indagato in combutta con alcuni personaggi dell'apparato formalmente pseudo-legale ma di fatto inserito nel traffico clandestino di rifiuti proceda allo smaltimento di una parte degli scarti di produzione della Indesit", racconta la Criminalpol. Che descrive un sistema che serviva a risolvere "il problema dell'emergenza scorie in atto presso l'azienda Indesit". Molti rifiuti sarebbero stati prodotti nello stabilimento di Teverola, vicino Caserta.
L'azienda, interpellata dall'Espresso, dichiara di non essere "mai stata coinvolta in attività illecite riguardanti lo smaltimento dei rifiuti ne' mai le sono stati contestati illeciti o irregolarità dalle autorità competenti, incluse quelle di cui si fa menzione negli atti parlamentari".

Per leggere l'inchiesta de L'Espresso (Clicca qui)

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