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Terra dei Fuochi, il Presidente commissione antimafia Bindi: 'Restituire a questa terra la sua bellezza'

Caserta - "Siamo a Caserta per capire il rapporto tra poteri mafiosi e il ciclo dei rifiuti che negli anni ha portato a conseguenze drammatiche sul piano ambientale e perché vorremmo restituire a questa terra la sua bellezza". Lo ha dichiarato in...

"Siamo a Caserta per capire il rapporto tra poteri mafiosi e il ciclo dei rifiuti che negli anni ha portato a conseguenze drammatiche sul piano ambientale e perché vorremmo restituire a questa terra la sua bellezza". Lo ha dichiarato in prefettura a Caserta il presidente della commissione Antimafia Rosi Bindi in missione con gli altri membri dell'organismo parlamentare in provincia di Caserta.
La delegazione parlamentare, guidata dalla Presidente Bindi, ha ascoltato i prefetti di Napoli e Caserta; i procuratori della Repubblica di Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Nola e della Dda di Napoli impegnati nella lotta alla camorra; i rappresentanti della Coldiretti locale e delle associazioni locali.
Negli anni passati - ha proseguito la Bindi - la Commissione bicamerale sui rifiuti si è occupata in modo efficace del problema relativo alla Terra dei fuochi ma ci sono ancora aspetti sia del passato che del presente da comprendere. Noi siamo qui per questo; questa è solo la prima missione, ma non vogliamo fermarci".
"La missione che abbiamo oggi in corso con la Commissione Antimafia nella Terra dei Fuochi ci sta offrendo ulteriori spunti per rafforzare il lavoro di contrasto alle Ecomafie ben avviato con il Governo". Ad affermarlo è il deputato del Pd Massimiliano Manfredi, membro della Commissione Antimafia oggi impegnata in una serie di incontri sul territorio delle province di Napoli e Caserta. "Siamo qui - continua - per ascoltare le dirette testimonianze dei Prefetti, delle Procure e dei rappresentanti di associazioni e cittadinanza, al fine di portare in Parlamento proposte che diano ancora più forza al Decreto sulla Terra dei Fuochi presentato dall'Esecutivo. La prima idea che presenteremo a Roma è quella di prevedere, nell'ambito delle attività prefettizie, la possibilità di interdire l'attività delle imprese che, al di là di rapporti più o meno comprovati con la criminalità, si rendono colpevoli di reato ambientale. Allo stesso tempo, al termine della missione, spingeremo affinchè si attui a stretto giro la mappatura e l'eventuale caratterizzazione e bonifica dei siti potenzialmente contaminati, in primis le ex discariche, e contestualmente si consolidi ancora di più il lavoro unitario delle Procure del territorio per condividere azioni e informazioni per stanare le organizzazioni che sottendono l'odioso mondo dell'Ecomafia".

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