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Campo tenda nel Matese: un ritorno al passato immersi nella natura

Letino - Un ritorno al passato, un vero e proprio ritorno al passato, questo è stato o comunque questa la sensazione principale del campo tenda di tre giorni organizzato dal gruppo escursioni e trekking Caserta nella splendida cornice del lago di...

Un ritorno al passato, un vero e proprio ritorno al passato, questo è stato o comunque questa la sensazione principale del campo tenda di tre giorni organizzato dal gruppo escursioni e trekking Caserta nella splendida cornice del lago di Letino, in provincia di Caserta, nel parco regionale del Matese nei giorni 26-27-28 agosto 2011.
Un viaggio in quell'Italia della piccola comunità che grazie alla piena forza lavoro manuale di tutte le persone attive e dell'entusiasmo nello stare insieme e nello stringersi a vicenda facendoci forti con l'unione alle difficoltà strutturali e naturali creava i presupposti per una reale crescita collettiva senza badare ne all'aspetto esteriore ne alla forma, basta crescere e soprattutto sopravvivere!!! Sicuramente a trasmettere tutto ciò hanno contribuito in maniera esponenziale i luoghi attraversati e visitati, luoghi molto lontani dalla realtà Italiana odierna delle grandi metropoli e ultrasonica velocità di spostamento!
Infatti il Matese di oggi mantiene ancora il fascino del grande territorio selvaggio ed inesplorato simile a quelle del "Signore degli Anelli" o anche del luogo fuori tempo simile a "Non ci resta che piangere", il tutto non deve essere preso nemmeno lontanamente per un qualcosa di negativo ma anzi, il tutto fortifica quei posti ed i suoi abitanti, li protegge, li colloca e gli attribuisce una precisa identità, un preciso targhet, una precisa via da tramandare di generazione in generazione perché la natura in queste terre in fin dei conti è benevola.
Lo dimostrano l'abbondanza d'acqua, primo bene da sempre di sopravvivenza, ed i prodotti della terra sono da sempre genuini per non parlare poi delle bellezze del territorio: laghi, torrenti, boschi verdeggianti, dolci pendii panoramicissimi, grotte ed anfratti naturali, vallate sconfinate, pianori; tutto a precisa testimonianza che il territorio è da sempre questo ed è questa la sua vera natura!
Anche i paesini, raccolti ed omogenei nella forma e nelle costruzioni, dove tutti conoscono tutti, dove gli abitanti volentieri si fermano a parlare con il primo sconosciuto che incontrano, sono preziosissimi scrigni di vita ancora vissuta a pieno. Non lasciamoci assolutamente ingannare dal ricorrente vocio degli ultimi anni della corsa allo sviluppo frenato perché vi posso assicurare che una visione del lago di Gallo al tramonto è uno spettacolo non monetizzabile!!!
Ritornando quindi al campo ed ai suoi partecipanti. Felicissimo che ben 25-30 persone che ne hanno partecipato chi solo un giorno e chi per tutto il campo tenda abbiano colto questa visione, affascinati e sorpresi dall'esistenza di un mondo parallelo al nostro integro e incontaminato: un'isola felice per i rapporti umani!
Nei tre giorni tante le visite, le passeggiate e le piacevoli scoperte, dalle sorgenti ferrose di Pratella alla cipresseta di Fontegreca, dove si è gustato un rinfrescante bagno nel torrente, dal rossore pomeridiano sul lago di Gallo al nebbione mattutino su quello di Letino, dalla passeggiata lungo il fiume Lete vicino le sue sorgenti alla visita alle grotte del Cauto, cavità carsica sul lago di Letino, dalla visita al caseificio Ferritto con visione di tutto il ciclo di lavorazione dei formaggi locali alla stupenda escursione domenicale da Bocca della Selva al vivaio della forestale Carbonere passando per i piani d'Arvaneto immersi tra faggete fittissime.
Inoltre la vita di campo, composto da circa una decina di tende, con tutte le esigenze e le ovvie problematiche ha accresciuto lo spirito di aiuto reciproco favorendo creatività e voglia di darsi da fare.
Un ulteriore grande contributo anche al nostro "chef" Antonio Sangiovanni che ha avvicinato con ottimi banchetti, e ovviamente soprattutto rinfocillato tutti i partecipanti, ai prodotti locali a volta appena prodotti come la locale mozzata, un tipo di formaggio, chiudendo il determinante connubio tra amore per il territorio, ecosostenibile valorizzazione, consapevole avvicinamento ed ovviamente in cambio protezione e sostentamento nei giusti parametri vitali.

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