Il 'tuffatore' della Reggia a 'Le Iene': "Manca la sicurezza". Ma il suo racconto non convince I VIDEO
Alla fine c'è riuscito: Paolo Sforza, il 37enne denunciato dai carabinieri per essere entrato nella Reggia di Caserta con l'auto e per essersi tuffato nelle vasche del palazzo vanvitelliano, ha raggiunto quello che era da sempre stato il suo obiettivo: farsi intervistare da una televisione nazionale. Dopo essersi travestito da vigile urbano (ed aver bloccato il traffico in più occasioni, beccandosi anche delle denunce) ed aver fatto il bagno nella fontana di Trevi a Roma, il broker, così come si definisce, è riuscito ad attirare su di sé l'attenzione de 'Le Iene' con l'ultima bravata: il tuffo nella Reggia dopo essersi fatto un giro nel parco con l'auto. Lui afferma di averlo fatto per dimostrare le lacune della sicurezza, ma qualcosa nel suo racconto non torna. Anche perché prende sempre più corpo l'idea che, in realtà, lui sia entrato a piedi da corso Giannone e che l'auto sia entrata grazie ad un suo aiutante che era "molto conosciuto" all'interno della Reggia per aver collaborato, per quasi un anno, ad una iniziativa privata ospitata nel palazzo vanvitelliano. Questo avrebbe 'tradito' i custodi, che si sarebbero fidati di quel "volto conosciuto" permettendogli di entrare con l'auto, così come avevano già fatto in passato. E questo farebbe "cadere" anche la ricostruzione dello stesso Sforza, che parla di "dimostrazione di poca sicurezza nel parco". Dove sicuramente ci sarà qualche falla, ma le sue scorribande sono servite solo a dargli qualche minuto di visibilità. Prima di diventare di nuovo protagonista, nella notte, all'ospedale di Caserta dove ha creato il caos al Pronto soccorso, costringendo i medici ad allertare i carabinieri.