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Giovedì, 18 Aprile 2024

In 3mila in corteo per l'ex Canapificio. Aggrediti militanti Pd | VIDEO

Sono arrivati in migliaia a Caserta per manifestare e chiedere la riapertura immediata dell’ex Canapificio, sequestrato nei giorni scorsi su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere perché considerato pericoloso. Uomini, donne e bambini tutti uniti per difendere gli ideali ed i risultati di un progetto che con lo Sprar è riuscito a raggiungere concreti esempi di come dovrebbe essere gestita l’immigrazione e, soprattutto, l’integrazione. Quasi tremila persone hanno sfilato per le strade del Capoluogo con cartelli, striscioni e slogan per chiedere la riapertura immediata dell’ex Canapificio, puntando anche il dito contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, colui che vuole smontare i progetti Sprar. “Coi progetti che abbiamo avviato a Caserta siamo stati presi ad esempio in tutto il mondo ed ora ci vogliono cancellare” hanno urlato durante la protesta.

Aggrediti manifestanti del Partito democratico

Non sono mancati però momenti di tensione sia all’inizio che durante il corteo. Tutta ‘colpa’ di alcuni manifestanti del Partito democratico di Caserta, con in testa il segretario Enrico Tresca ed il consigliere comunale Matteo Donisi, che hanno deciso di partecipare alla manifestazione a sostegno dell’ex Canapificio portando con loro anche le bandiere del Partito democratico. E proprio questo gesto ha attirato l’attenzione di alcuni ‘attivisti di sinistra’ che hanno provato a strappare loro le bandiere dalle mani, rifilando, pare, anche uno schiaffo ad uno dei manifestanti. Anche nel corso del corteo, ci sono stati altri momenti di tensione per la presenza delle bandiera anche se non si è arrivato nuovamente all’aggressione fisica. Il nodo della tensione, stando a quanto è stato raccolto durante il corteo, è proprio la presenza della bandiera del Pd al corteo, visto che, ad oggi, i referenti istituzionali di Comune (Carlo Marino) e Regione Campania (Enzo De Luca), che dovrebbero intervenire per affrontare la quesitone dell'ex Canapificio, e che sono esponenti proprio del Partito Democratico, non hanno proferito parola né aperto alcun tavolo di discussione sulla vicenda. 

“I nostri figli non hanno paura degli immigrati grazie allo Sprar”

Non sono mancate testimonianze molto toccanti, come quella di Antonio, sceso in piazza con la moglie ed i figli. “Attraverso il Piedibus abbiamo scoperto il progetto Sprar che è un grande esempio di integrazione. Oggi i nostri figli non hanno paura degli immigrati proprio grazie a queste iniziative”. Antonio ha raccontato di aver ospitato a Natale un ragazzo musulmano a casa “che ha festeggiato con noi, perché in fondo la cosa bella è condividere e stare insieme”. A sostegno del centro sociale anche la comunità senegalese: “L’ex Canapificio è un punto di riferimento per gli immigrati ma anche per i cittadini italiani” commenta Mamadou Sy, referente e portavoce della comunità.

Un bambino al microfono: “Salvini, non ho paura. Sei un dittatore”

Applausi scroscianti sono stati dedicati dai manifestanti ad un bambino di una decina di anni che ha preso il microfono per lanciare il suo messaggio contro il ministro Matteo Salvini: “Non si governa così un Paese - ha urlato - lei non un presidente, è un dittatore. Venga qua a vedere come funziona l’ex Canapificio”. Una delegazione dei manifestanti ha incontrato anche l'ex premier Matteo Renzi che oggi era a Caserta (alla Camera di Commercio) per la presentazione del suo libro. Renzi si è impegnato ad affrontare la questione dell'ex Canapificio col governatore della Campania Enzo De Luca anche per il tramite del consigliere regionale Stefano Graziano.

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