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Casertana, qualcosa si muove: D’Agostino preannuncia un ‘grosso progetto’

Entusiasmo alle stelle alla presentazione della squadra, fischi per Floro Flores

Ancora tanto entusiasmo alla presentazione della Casertana, proiettata al debutto in campionato domenica a Potenza. Non era quello dell’anno scorso, quando 5000 tifosi invasero la tribuna del Pinto, ma comunque c’è stata una massiccia presenza di sostenitori rossoblù nel cuore di Caserta, all’ombra del campanile della Chiesa dedicata alla santa patrona della città. Ed a differenza delle ultime occasioni omologhe, è mancato anche il colpo ad effetto da offrire alla piazza: due anni fa alle spalle del Comune fu la volta di Polak; l’anno scorso al Pinto arrivò Floro Flores, stavolta niente, anche se a detta della stessa società questo gruppo ha ancora bisogno di qualcosa. Introdotti da Peppe Frondella, spalleggiato nell’occasione dalla presenza femminile di Angela Farina, uno dopo l’altro sono saliti sul palco tutti i protagonisti della nuova stagione, a cominciare dai responsabili e dai tecnici della Scuola Calcio, per finire ai tesserati della prima squadra. A qualcuno, i più rappresentativi, è stato concesso il microfono e dalle parole sentite c’è in tutti i reduci dalla scorsa stagione aria di riscatto e di rivalsa dopo un’annata che definire deludente significherebbe ricorrere ad un eufemismo. Il boato ssi è scatenato quando è toccato a Castaldo, uno dei pochi (con capitan Rainone) ad aver conservato la stima e l’affetto dei tifosi, ma si sa l’attaccante di Giugliano è di poche parole ed oltre a promettere il rinnovato impegno – per nulla scalfito dalle insistenti voci di mercato – per i colori rossoblù, non è andato. 

I FISCHI A FLORO FLORES

L’umore della piazza è immediatamente mutato quando al proscenio è salito Floro Flores. E’ partito qualche fischio all’indirizzo del biondo attaccate che però ha risposto in maniera pacata e senza opporre alibi, dichiarando che se è ancora a Caserta il motivo va ricercato nella voglia di riscattare una stagione particolare e sfortunata. Come sempre succede in questi casi la tifoseria si è spaccata in due tra chi aveva deliberato il trattamento da riservare alla maggiore delusione dell’anno passato e chi invece era più incline al perdono e ad una nuova chance da offrirgli. Lo stesso calciatore sembra aver capito che quei fischi non dovevano essere interpretati come segni di dileggio, bensì come uno sprono a ricambiare una piazza ed una società che si attendono ancora molto dagli sprazzi della sua classe. 

LA CURA VIOLANTE

Decisamente la Casertana mostra di aver cambiato passo: sia negli aspetti tecnici che in quelli interpersonali. Salvatore Violante ha dato la sua impronta a questa nuova politica. I tesserati e i dipendenti della società non si ritrovano ora al cospetto di un factotum che assume decisioni senza consultarsi con alcuno, tesso solo a tirare dritto per la sua strada, a volte ignorando che dietro a delle decisioni assunte con precipitazione si nascondono insidie che portano ad errori irreparabili. Violante si consulta con i suoi collaboratori più stretti per poi assumersi le responsabilità di far avvallare al presidente le decisioni assunte. Sarà pure acerbo (quantunque non tanto quanto il suo predecessore) il nuovo braccio destro del presidente ma mostra di avere doti di abilità, disponibilità e soprattutto di buon senso, peculiarità indispensabili per muoversi all’interno di un mondo caotico come quello del calcio. Forse non è riuscito nel compito prefissato di posizionare altrove qualche elemento di spessore, ma l’impegno non era affatto semplice e comunque c’è ancora la possibilità che aver in organico calciatori di spessore non sia una strategia affatto malvagia. 

LA CARICA DI D’AGOSTINO 

L’applausometro è salito quando sul palco è salito – accompagnato da tutta la famiglia – il patron D’Agostino. Il presidente ha dovuto attendere qualche attimo prima di poter cominciare a parlare per via dei cori di ringraziamento ed incitamento da parte dei tifosi. Su tutti si levava quello che invitava a non mollare. “Non è una parola all’ordine del giorno” ribatteva D’Agostino. Per l’ultima volta – si spera – si è fatto riferimento alla scorsa stagione con il riconoscimento da parte del massimo dirigente rossoblù di tanti errori commessi e dai quali ripartire. L’entusiasmo non manca anche perché il patron ha preannunciato importanti novità. “Non vi posso ancora anticipare nulla – ha spiegato – ma stiamo ponendo le basi per un grandissimo progetto che ci consentirà di porci all’attenzione generale e magari lasciare in fretta questa categoria”. Un nuovo sponsor dalle elevate potenzialità economiche? Una nuova sinergia con Palazzo Castropignano, dato che subito dopo D’Agostino ha ringraziato il sindaco Marino e l’assessore Pontillo che ha portato i saluti dell’amministrazione? Per ora è tutto top secret con la piazza che si è dissolta con una nuova speranza da cullare. E dalle parole proferite da D’Agostino si capisce che non c’è spazio per bluff vari che possono illudere ancora una volta i tifosi. Domenica verrà messa la palla al centro: a Potenza si consumerà il debutto della Casertana in campionato, ora passa tutto in secondo piano, i tifosi vogliono capire sin da subito se i dettami di Ciro Ginestra (avere fame e nutrirsi di erba) siano stati asssimilati da vecchi e nuovi falchetti. 

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