Floro Flores non molla la Casertana: "Niente soldi finché non rientro"

Aveva suscitato grossa curiosità la conferenza stampa annunciata per oggi con il presidente della Casertana Giuseppe D’Agostino, il direttore Salvatore Violante ed Antonio Floro Flores che martedì è rientrato da Udine e si è riaggregato al gruppo, a disposizione del tecnico Ginestra. “Ho voluto qui al mio fianco proprio il calciatore – ha esordito D’Agostino - per farvi sentire dalla sua viva voce la situazione attuale, dal momento che la società lo aspetta sempre e che auspica che al più presto possa darci il suo notevole contributo”.

“Mi rendo conto – ha spiegato il calciatore – che in un anno che sono stato qui le cose non sono andate come speravate voi ed io. Ma sono incappato in un periodo bruttissimo che spero sia passato definitivamente. La sera della presentazione ho sentito i fischi rivoltimi ma già allora mi ero ripromesso di rispondere adeguatamente a quelle voci di dissenso. Poi, dopo un ritiro finalmente affrontato in maniera adeguata, è arrivata questa nuova tegola che mi ha fatto riflettere molto. Vi dico – e lo dico anche alla società – che finché non rimetterò piede in campo, non percepirò un euro; sono impegnato unicamente a recuperare in fretta”.

Dopo gli accertamenti del caso e la cura riabilitativa, Floro Flores si è messo di buzzo buono per convincere Ginestra a contare ancora su di lui. “Ho avuto modo già di dirgli – aggiunge l’attaccante – che il mio grosso rammarico è quello di non essere parte integrante di questo gruppo. Mi sono dato un mese di tempo, non mi piacciono le mezze misure: tra un mese esatto se non sarò in condizione di scendere in campo, smetto col calcio e vedrò cosa altro posso fare. La voglia di ritornare è forte, per vari motivi: innanzitutto perché a 36 anni mi sento di poter dire ancora qualcosa e dare il mio contributo ad un progetto che ritengo assolutamente valido. Ringrazio la società, lo staff tecnico e soprattutto i miei compagni che mi stanno aspettando e che mi hanno riempito d’affetto al mio rientro al Pinto. Ma soprattutto voglio far ricredere quei tifosi che in questo periodo hanno creduto che fossi finito. Dappertutto dove sono stato ho lasciato un buon ricordo sia come calciatore che come uomo, non vorrei che questo incantesimo si frantumasse qui a Caserta”.

A margine delle dichiarazioni di Floro Flores si sono affrontate anche altre problematiche col presidente e col Direttore Sportivo. Il primo ha messo ancora una volta l’accento sulle strutture inesistenti a Caserta e dove la maggiore realtà calcistica della provincia è costretta a peregrinare per trovare un campo dove poter lavorare. “Recentemente ho incontrato diverse volte il sindaco – ha rivelato il patron rossoblù – e in una delle ultime occasioni gli stavo confessando la mia voglia di mollare tutto. Ora però abbiamo una grossa opportunità: il progetto dello stadio potrebbe risolvere tutti i problemi. Ci stiamo lavorando intensamente e oltre all’entusiasmo si stanno creando i presupposti per poter finalmente una struttura adeguata che ci possa far svolgere l’attività con tutti i crismi di una società all’avanguardia”.

Salvatore Violante è stato invece chiamato in causa per un aggiornamento sulla posizione di Antonio Meola. “Fermo restando che il calciatore gode della massima fiducia della società, del tecnico, oltre alla mia personale, abbiamo fatto alcune considerazioni che ci hanno spinto ad assumere la decisione definitiva: a Meola, cui abbiamo offerto la nostra ospitalità per tenersi in forma, abbiamo rinunciato in ossequio al progetto stilato ad inizio stagione. Inserirlo in organico avrebbe significato mettere in disparte alcuni giovani su cui abbiamo puntato e coi quali abbiamo tracciato un progressivo programma di crescita. Probabilmente esso sta procedendo col freno a mano tirato, ma per le nostre ambizioni e per le nostre aspirazioni per ora vanno bene così”.