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Pallavolo, sorride solo il coach casertano Eliseo

La sua Aragona ha vinto a Castellammare

In un weekend pallavolistico difficile per le squadre campane c’è un casertano che invece sorride. Si tratta di Francesco Eliseo, allenatore casertano d’adozione ma napoletano di nascita, che alla sua prima partita di campionato è riuscito a conquistare i tre punti.

Si tratta di un tecnico di pallavolo che ha deciso di ‘emigrare’ fino in Sicilia (dopo l’esperienza della passata stagione in Calabria con Lamezia) per trovare un ‘mondo migliore’ per poter lavorare e per poter esprimere tutte le sue capacità. In Campania infatti è diventato ormai impossibile fare pallavolo ad un certo livello: palazzetti e palestre chiuse, lavori interminabili agli impianti e ‘mentalità’ che non riesce a fare un passo in avanti. C’è chi decide di restare e chi invece come Eliseo preferisce cercare la ‘fortuna’ altrove. Quest’anno ha sposato il progetto della Seap Pallavolo Aragona, società di Serie B2 della città di Agrigento. E’ a tanti chilometri da casa ma ha capito che per fare carriera serviva svoltare: l’anno scorso ha provato a fare un miracolo con Lamezia puntando alla promozione mentre questa stagione ha come obiettivo dichiarato quello di conquistare la B1.

La società agrigentina del presidente Nino Di Giacomo ha indubbiamente avuto coraggio affidando la panchina ad un allenatore casertano che dovrà portare la squadra nelle zone altissime della classifica. Il roster ha buonissime qualità e lo ha dimostrato anche alla prima partita di campionato. Che la sorte ha voluto che la Seap Aragona giocasse a Castellammare di Stabia. Nonostante la lunga trasferta e qualche ‘incidente’ di percorso (come l’inizio del match alle 15.30, un’atleta infortunata e un’altra non in campo per problemi di tesseramento) le siciliane di coach Eliseo non hanno sbagliato nulla: primo set vinto ai vantaggi e poi gara in discesa con i successivi due parziali conquistati con grinta e cuore. E quindi sul 3-0 della sua squadra l’allenatore ha alzato le mani al cielo. Con gli occhi lucidi per una vittoria tutt’altro che scontata per le difficoltà di formazione. Perché le emozioni delle gare sono sempre diverse. Come quei chilometri che l’allenatore percorre ogni volta che si trova davanti alla panchina per dare indicazioni alle sue ragazze. Come tutti quei chilometri che lo separano dalla sua famiglia. Come tutti quei chilometri di distanza che ora gli stanno garantendo di vivere un sogno. E siamo solamente all’inizio…

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