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Quarto ko interno per la Casertana: è contestazione

Ancora una sconfitta per i falchetti che crollano al Pinto contro il Siracusa. Decide un gol di Scardina.

La Casertana non riesce ad invertire il trend negativo e quando tutti si attendevano il riscatto delle ultime prove interne, arriva la quarta sconfitta di fila che alimenta un allarme già grave alla vigilia del match col Siracusa. D’Angelo conferma l’undici che ha rimediato il sonoro 0-3 col Monopoli, con l’unica variante di De Marco al posto di Turchetta. Un piccolo segnale che la dice lunga quanto il tecnico opta per una maggiore copertura, evidentemente anche lui non vuole andare incontro a sorprese e cerca di coprirsi di più. Ma è tutta la squadra a scendere in campo con la paura che un ulteriore passo falso potrebbe compromettere in maniera definitiva il morale rossoblù.

PRIMO TEMPO

Alla solita carenza tecnica in avanti, si aggiunge quindi il timore e la Casertana non riesce mai ad imbastire azioni organiche e manovrate che possano impensierire la retroguardia siciliana. Dall’altro lato l’ex Mancino – in campo dal 1’ a dispetto delle recenti occasioni – prende in mano il centrocampo e gestisce con sapienza e con pazienza la controffensiva aretusea. Alfageme si danna l’anima ma non può cantare e portare la croce al tempo stesso e la manovra rossoblù è lenta, macchinosa e prevedibile, sicché Tomei trascorre l’intero primo tempo in veste di spettatore non pagante. I lanci lunghi e le rare intuizioni di De Rose si spengono sulla tre quarti e raramente i falchetti riescono ad entrare in area di rigore avversaria. Di occasioni da gol neanche a parlarne e diventa un lontano ricordo anche il primo tempo della precedente gara col Monopoli, quando, ancorché senza andare a rete, la Casertana aveva pur creato qualche pericolo al portiere avversario.

SECONDO TEMPO

D’Angelo cerca di scuotere la squadra, inserisce Marotta e trasforma il 3-5-2 nel 4-3-3. Qualche sintomo positivo c’è con l’ex Juve Stabia che porta scompiglio sulla fascia di competenza. Ma è fuoco di paglia in quanto le sue sfuriate sono destinate anch’esse a spegnersi puntualmente ai limiti dell’area. Col passar del tempo cresce sempre più l’affanno tra i rossoblù, incapaci di scardinare la retroguardia biancazzurra. Ora il Siracusa cerca anche la sortita offensiva ed al 25’ trova la via del gol. Una punizione dalla destra trova in piena area Scardina che ha tutto il tempo per mettere nel mirino la porta e trafiggere Cardelli. Una doccia fredda che offusca ancor di più le idee alla Casertana che non riesce a trovare il bandolo della matassa. Ci si mette anche l’arbitro Lorenzin ad accentuare le problematiche della banda D’Angelo. Al 34’ Turchetta entra in area e viene affrontato in maniera rude da Daffara che lo stende, per il fischietto di Bassano del Grappa non c’è fallo e l’azione viene interrotta solo dalle veementi proteste dei padroni di casa. De Rose è il più ‘vivace’ nel disappunto e rimedia il suo personale terzo cartellino giallo della stagione. Ma ancor più di lui a ribellarsi alla decisione arbitrali è il dirigente Martone dalla panchina che viene allontanato dal fischietto veneto. Recuperata la quiete, la Casertana si riporta in avanti alla ricerca del pareggio, ma i minuti finali, oltre a non produrre alcunché, denotano ulteriormente il limiti di questa squadra che non riesce assolutamente a pungere anche contro formazioni assolutamente modeste. Finisce con i falchetti a rapporto per circa cinque minuti sotto i ‘distinti’ al cospetto dei tifosi che hanno tutti i loro motivi per esternare ai calciatori il loro disappunto, la loro delusione e, non ultimo, le loro preoccupazioni per un immediato futuro che non fa presagire nulla di positivo.

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