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Caos Casertana, D'Agostino furioso col sindaco: "Ecco i motivi delle porte chiuse" | VIDEO

Il patron rossoblu pronto a lasciare tutto: "Da oggi in poi al Pinto non mi vedrete più"

Quella che doveva essere la giornata rossoblù rischia di diventare una giornata surreale. Arrivata l’ufficialità delle porte chiuse, arrivano anche le motivazioni della Casertana sul particolare momento che vive la società rossoblù e soprattutto il futuro dei falchetti. E’ un presidente D’Agostino furibondo quello che si presenta in conferenza stampa, deluso dalla decisione arrivata nelle ultime ore, ma soprattutto inviperito dalle dichiarazioni del sindaco Marino.

“Tutte menzogne – sbotta il patron rossoblù – non c’è nulla di vero in quello che ha detto. Il problema non è legato esclusivamente alla partita di domani con la Juve Stabia, bensì a tutto il resto della stagione. Da premettere che dei lavori supplementari richiesti dslla Commissione di Vigilanza sono stati eseguiti, ma l’intoppo è nato quando la Questura è stata investita del problema dell’agibilità. Ebbene solo allora sia l’Ente di Palazzo Acquaviva, sia noi stessi abbiamo scoperto che delle modifiche da apportare al Pinto in occasioni delle Universiadi non è stata mai data comunicazione dal Comune. Una cosa inaudita, praticamente il Questore questa mattina ha voluto fare lui un sopralluogo e vedendo le condizioni del Pinto ci ha detto: ma voi qui giocate? In questa struttura da terzo mondo? A questo punto ci siamo dovuti arrendere all’evidenza ed alzare bandiera bianca: la partita con la Juve Stabia sarà disputata senza la presenza del pubblico”.

Così stando le cose è a forte rischio anche il prosieguo del campionato.

“Sono cose che non mi interessano più – ha sbottato D’Agostino – perché a questo punto io non posso continuare a tenere fede a tutti i miei impegni mentre tutti gli altri si lavano le mani. Otto giorni fa ho sborsato 320mila euro e altrettanti li dovrò mettere sul tavolo tra quindici giorni. Per cosa? Per far vendere agli altri meriti che non hanno nel modo più assoluto? Non va bene, io lascio tutto e da domani non mi vedrete più al Pinto”.

Il fiume in piena non dà tregua agli argini, ormai D’Agostino è deciso ad andare avanti nei suoi propositi.

“Vi siete mai chiesto perché in due anni questa città ha perso due espressioni dello sport professionistico? Vi siete mai domandato perché questa città occupa il 104° posto nella graduatoria nazionale? Chi gestisce le sorti di Caserta non si occupa neanche delle cose più elementari in tema di vivibilità, di sociale. A fine anno farò regolare iscrizione della squadra ma poi dovranno preoccuparsi loro di proseguire nel futuro. Oggi è stata scritta la parola fine dell’era D’Agostino a Caserta. Mi dispiace tanto per i tifosi ai quali dico che le responsabilità in questa vicenda sono esclusivamente del Comune. Come pure mi dispiace per l’iniziativa benefica che avevamo messo in atto per la fondazione Casamore, naufragata insieme alla possibilità di una bellissima giornata di sport da offrire ai supporters rossoblù. Però a loro voglio rivolgere il mio appello tendente a mantenere la calma, a capire bene dove stanno certe responsabilità e sono ben felice che questa squallida vicenda abbia portato a galla le magagne di una amministrazione e di un sindaco che da troppo tempo, a dispetto delle belle parole, non si è mai interessato delle vicende della più importante espressione sportiva della città”.

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