P.Rungi. 'Preghiera per le Olimpiadi 2008 in Cina'
Mondragone - Padre Antonio Rungi, teologo morale campano, già direttore dell'Ufficio Sport della diocesi di Sessa Aurunca (Ce), ha composto una speciale preghiera per la XXIX Olimpiade che si svolge in Cina, a partire da oggi 8 agosto 2008, e alla...
Padre Antonio Rungi, teologo morale campano, già direttore dell'Ufficio Sport della diocesi di Sessa Aurunca (Ce), ha composto una speciale preghiera per la XXIX Olimpiade che si svolge in Cina, a partire da oggi 8 agosto 2008, e alla quale partecipa anche l'Italia. "Un testo che esalta lo sport e la leale competizione e che punta dirittamente al cuore –sottolinea padre Rungi- al vero senso delle Olimpiadi, che sta nella fratellanza, amicizia universale e nella difesa dei diritti umani, che lo sport qualifica e dà loro la giusta portata".
Ecco il testo dell'orazione, che padre Rungi ha trasmesso al Coni e al Comitato Internazionale dei Giochi Olimpici.
Dio, che sei il vero ed eterno atleta
Dio che sei nei cieli e sei il vero ed eterno atleta, guida e proteggi
tutti gli atleti che partecipano alla XXIX Olimpiade dell'era moderna,
perché nell'impegno dei prossimi giorni
possano dare il meglio di loro se stessi
nel rispetto delle regole dello sport
e di una sana competizione tra loro.
Fa che tutti gli atleti delle discipline siano leali e generosi nel gareggiare,
svolgano il loro lavoro con passione e competenza
e siano motivo di gioia in caso di vittoria
per i loro connazionali rimasti in Patria a sostenerli ed incoraggiare.
Ti chiediamo di prestare un occhio speciale alla nazione italiana.
Fa che il nostro Paese possa uscire vittorioso in diverse discipline olimpiche,
soprattutto in quelle in cui siamo i più forti
ed abbiamo i maggior pronostici a nostro favore.
Non ti chiediamo di schierarti dalla parte italiana,
visto che sei il Dio di tutti gli uomini della terra e delle nazioni,
ma fa che il nostro cammino olimpionico
vada avanti con soddisfazioni e vittorie continue nei diversi sport.
Ti chiediamo che tra tutti gli atleti in competizione vinca davvero il migliore,
senza favoritismi o protezione di sorta, né di aiuti farmacologici e dopanti
che minano la serietà e la bellezza dello sport in generale.
Nella coscienza che molti saranno i concorrenti, ma solo uno il vincitore,
che salirà sul più alto gradino del podio
dona agli atleti italiani e delle altre nazioni in gara
la forza di arrivare fino in fondo e di salire spesso il podio
per assaporare la gioia della vittoria e quella di essere i migliori non solo nello sport.
