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Festa del Papà: curiosità, ricette ed idee regalo

Zeppole fritte, al forno e vegane: ce n'è per tutti i gusti. Molti paesi non festeggiano il 19 marzo: ecco perché

Poesie, qualche zeppola e magari qualche abbraccio, sia pure a distanza ma mantenendo lo stesso affetto. Caserta si prepara - Coronavirus permettendo - alla Festa del Papà che, come da tradizione, cade il 19 marzo. 

Le origini della festa del Papà

La festa del papà nasce nei primi decenni del secolo scorso ed è celebrata in varie date a seconda dei paesi. Comunque sia, secondo tradizione cristiana, in Italia la ricorrenza viene fatta ricadere nel giorno di San Giuseppe proclamato patrono dei padri nel 1871. Secondo Papa Leone XIII "In Giuseppe hanno i padri di famiglia il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza". Oltre all'Italia festeggiano il 19 marzo Andorra, Bolivia, Spagna, Honduras, Liechtenstein, Portogallo, Svizzera - Canton Ticino, Vaticano.

Curiosità: molti non la festeggiano il 19 marzo

In moltissimi paesi del Mondo il papà viene festeggiato la terza domenica di giugno. Fu l'americana Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione di una festa, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa per la prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana. E da quel momento molti paesi del mondo festeggiano proprio a giugno. Il papà viene omaggiato la terza domenica di giugno in: Sudafrica, Argentina, Camerun, Canada, Cile, Cina, Costa d'Avorio, Cuba, Stati Uniti d'America, Ecuador, Francia, Grecia, Hong Kong, Mauritius, India, Irlanda, Giappone, Kenia, Madagascar, Malaysia, Malta, Marocco, Messico, Paraguay, Paesi Bassi, Perù, Filippine, Regno Unito, Repubblica Ceca, Senegal, Singapore, Slovacchia, Tunisia, Turchia, Ungheria, Venezuela, Mali.

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La "Zeppola di San Giuseppe"

Tra i dolci tipici della tradizione non si può non menzionare la Zeppola di San Giuseppe. Si tratta di un dolce nato a Napoli nel diciottesimo secolo. La prima ricetta tradizionale è quella del cuoco e letterato Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, del 1837. 

Gli ingredienti sono molto semplici:

Ingredienti per l’impasto:

300 gr di Farina

6 uova

Mezzo litro di acqua

Zucchero a velo q.b.

50 gr. di burro

Ingredienti per la crema

▪ 2 uova

▪ 100 grammi di zucchero

▪ 80 grammi di farina

▪ 50 cl di latte

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Preparazione:

Su un fornello con fuoco a fiamma media mettete a scaldare l’acqua con il burro e un pizzico di sale. Quando l’acqua sarà abbastanza calda, versate la farina setacciata e mescolare con una frusta fino a quando sarà omogeneo: potrebbero occorrere fino a 10 minuti. Poi spegnete il fuoco e dopo aver aggiunto le uova, continuando a girare amalgamare il composto e lasciate riposare. Intanto potete procedere alla preparazione della crema pasticcera. Iniziate a lavorare lo zucchero con i tuorli delle uova e aggiungete la farina setacciata, poi il latte e secondo i gusti la scorza del limone. Poi mettete il recipiente sul fuoco e lasciate addensare mescolando continuamente per non formare i grumi. A questo punto si possono formare le ciambelle usando una sacca da pasticcere e posizionandole su piatti di piccole dimensioni. Friggete ora le zeppole, una alla volta, nell’olio ben riscaldato, fino a quando non assumeranno un colore dorato. Quando saranno raffreddate potrete riempire le vostre zeppole con la crema pasticcera nel mezzo e ponete le amarene sulla cima, come punta di diamante di questo fantastico dolce.

Le varianti al forno e vegana e le diverse creme

La tradizione vuole che la zeppola sia fritta. Nel recente e recentissimo passato, però, sono nate varianti più "leggere", al forno o anche vegana. Per la zeppola al forno i bignè vanno cotti a 200 gradi per circa una ventina di minuti. Per la variante vegana, invece, il burro viene sostituito con la margarina ed il latte con quello di soia (ecco la ricetta completa). In molte pasticcerie, infine, le modifiche riguardano anche la crema: con cioccolato o anche pistacchio a sostituire la tradizionale crema gialla guarnita con l'amarena. 

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