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Festa della mamma: ecco perché in Italia e nel mondo si festeggia

La seconda domenica di maggio, in Italia e in altre parti del mondo, è dedicata alla celebrazione della "mamma", un ruolo fondamentale per le famiglie e la società. Pochi però conoscono l'origine di questa festività. Scopriamo insieme perché si festeggia

Oggi, in tutte le famiglie italiane e non solo, si festeggia la “Festa della mamma”, ricorrenza che in Italia viene celebrata la seconda domenica di maggio per omaggiare la figura della madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri. In questa occasione, infatti, i bambini offrono regali alle proprie mamme, come i disegni e lavoretti fatti a scuola o recitano poesie, mentre i più grandi, donano un fiore o una pianta. La festa della mamma è un evento celebrato in quasi tutti i paesi del mondo e ricorre, a seconda delle varie culture, o nel mese di marzo o in quello di maggio. 

Negli anni, tale festività, ha sempre più assunto un valore commerciale, tanto che il suo volume d’affari è superato solo dalle festività natalizie. Ma adesso scopriamo insieme i luoghi e le origini di questa festività. 

Perché si festeggia la festa della mamma?

Il primo evento in Italia che celebrava la maternità, ricorse sotto il regime fascista, nel 24 dicembre del 1933. Stiamo parlando della Giornata Nazionale della Madre del Fanciullo, una celebrazione che in realtà poco centra con il significato moderno della festa, in quanto, si premiavano le madri più prolifiche d’Italia e si  trattò di un singolo episodio, destinato a non ripetersi negli anni. 

In verità sull'origine di questa festività, non vi sono notizie certe. Ma con molta probabilità, va fatta risalire a due episodi che si verificarono negli anni Cinquanta. Nel 1956, infatti, il sindaco di Bordighera in collaborazione con il presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia prese l’iniziativa di festeggiare la festa della mamma per motivi, come si intuisce, del tutto commerciali, poiché si incentivava l'aquisto di fiori e piante. 

L’altra data simbolo, a cui forse va fatta risalire la festa, è il 1957, quando un parroco di Tordibetto di Assisi, un paesino dell’Umbria, tale Otello Migliosi, diede un nuovo valore, religioso, cristiano e interconfessionale alla figura della mamma, infatti, questa rappresentava un terreno di incontro e di dialogo delle varie culture tra loro. Dopo questo evento, sempre a Tordibetto, venne fatto costruire “Il Parco della Mamma”, che sorgerà proprio sui resti della chiesa di Santa Maria di Vico con al centro una statua, detta appunto “statua della maternità”.

Il 18 dicembre del 1958 il senatore Raul Zaccari, insieme ad altri senatori, presentò al senato della Repubblica un disegno di legge con lo scopo di ottenere l’istituzione della festa della mamma. Ma passarono degli anni prima che la proposta si trasformasse in legge.

Ma l'evento prese il sopravvento e comunque cominciò a celebrarsi, a macchia d’olio, un po’ in tutta Italia, sempre nel mese di maggio, il mese già dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei, tanto è vero che in un primo momento i festeggiamenti coincidevano con l’8 maggio, giorno della supplica alla Vergine, e solo dopo diversi anni fu spostato alla seconda domenica dello stesso mese..

In altri paesi del mondo

Per quanto riguarda gli altri paesi del mondo, tale festività ha avuto origini e risvolti diversi. In America nel 1870 venne proposta l’istituzione del Mother's Day for Peace, una giornata della madre per la pace, come momento di riflessione contro la guerra, ma l'iniziativa non ebbe successo.

Successivamente, nel 1908, sempre con intenti pacifisti, si celebrò la festa moderna del Mother's Day, un memoriale in onore di una mamma attivista che si era impegnata a favore della pace. La celebrazione si diffuse e divenne molto popolare, tanto che fu ufficializzata dal presidente Wilson nel 1914. Da quel momento il Congresso deliberò di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri.

Nel 1917 la festa venne introdotta anche in Svizzera, poi in Finlandia nel 1918 e l’anno seguente in Norvegia e Svezia. Nel 1923 in Germania e l’anno successivo in Austria, per poi diffondersi quasi in tutti i paesi del mondo.

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