Ammesso alla maturità dai giudici: studente promosso e risarcito
Il Tar ha accolto l'istanza di un ragazzo "bocciato" prima dell'esame
Ammesso agli esami di matutìrità dopo essersi rivolto ai giudici, promosso e risarcito. E' quanto accaduto ad un giovane che frequenta la sede di Cesa l'istituto professionale "Rainunfo Drengot" di Aversa.
Tutto ha inizio il 14 giugno, a pochi giorni dall'esame, quando lo studente riceve una mail in cui viene informato della sua mancata ammissione alla prova che conclude il ciclo di studi superiori. Il giovane impugna l'atto e si rivolge al Tar della Campania che con un decreto del 20 giugno riesce a far ammettere (con riserva) il ragazzo agli esami. La difesa dello studente ha dimostrato come lo stesso istituto si sia ravveduto ammettendo l'alunno vista la documentazione prodotta a giustificazione delle numerose assenze.
Nel frattempo il procedimento amministrativo è andato avanti con la costituzione addirittura del Ministero dell'Istruzione e del Provveditorato Regionale agli Studi.
Pochi giorni fa il Tribunale si è espresso dichiarando cessata la materia del contendere ma, "tenuto conto che il provvedimento satisfattivo dell’interesse del ricorrente (l'ammissione all'esame nel caso nda) è intervenuto solo dopo la notifica del ricorso introduttivo del presente giudizio", ha condannato al pagamento delle spese di giudizio, 2mila euro, il Ministero ed il Provveditorato.