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Politica Orta di Atella

ELEZIONI Salta l'accordo tra Città Visibile e Partito democratico

Tosti ha chiesto lo stop a "candidati vicini alle passate amministrazioni"

Il gruppo politico ‘Città Visibile’ guidato dal portavoce Vincenzo Tosti nei giorni scorsi ha instaurato un dialogo con il Partito democratico ed il Partito socialista ma l’accordo di una coalizione di centrosinistra è sfumato sul più bello. Quando sembrava che i programmi per Orta di Atella fossero condivisi e condivisibili da parte delle tre forze politiche in campo ecco la richiesta ‘shock’ che arriva da Città Visibile che vuole dire “no alle figure vicine alle passate esperienze amministrative”. Ed immediatamente è arrivato lo stop di Pd e Psi che hanno preferito interrompere i discorsi.

“Ritenevamo che fosse doveroso confrontarci con due forze che, pur essendo molto lontane dal nostro modo di porci e dal nostro modo di intendere la politica, avevano messo in campo la disponibilità a ragionare su modalità radicalmente diverse rispetto a quelle praticate fino ad oggi tanto per quanto riguarda gli aspetti programmatici quanto, soprattutto, sulla valutazione delle persone che avrebbero dovuto incarnare il “nuovo corso” – affermano da Città Visibile -. Abbiamo avuto dunque modo di parlare di progettualità e di raccontarci il modello di sviluppo che immaginavamo per Orta di Atella. C’è stata una convergenza su una piattaforma programmatica e questa era una condizione che consideriamo necessaria ma, dato il particolare momento sociale e politico, non sufficiente. Abbiamo richiesto che la coalizione si caratterizzasse da un lato politicamente, come chiesto d’altronde anche dai nostri interlocutori, ma che allo stesso tempo fosse rappresentata da figure facilmente e immediatamente collocabili, nell’immaginario collettivo, agli antipodi delle passate esperienze amministrative. Credevamo e crediamo che sia necessario un momento di forte e decisa discontinuità rispetto alle politiche attuate ad Orta di Atella negli ultimi 20 anni. Allo stesso modo, riteniamo che tale discontinuità la si debba praticare sia sul piano del programma politico, nel metodo e nel merito, ma soprattutto nelle figure, nei volti che dovranno presentarsi agli elettori ed incarnare l’insopprimibile anelito di cambiamento che Orta esprime nelle sue varie forme. Abbiamo ribadito che il cambiamento passa anche attraverso una inversione di senso. Una volta costruita una coalizione, caratterizzata a sinistra, con un profilo programmatico chiaro e radicale e con una proposta in termini di rappresentanza nettamente in discontinuità con il passato, da essa, e solo da essa, si sarebbe partiti per parlare alle persone, convincerle, cercare di farle appassionare nuovamente alla politica. Purtroppo tale impostazione, tale ragionamento politico non è stato condiviso dai nostri interlocutori e questo inevitabilmente ha compromesso il dialogo, che anche a fatica, si era cercato di porre in essere”.

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