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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Marcianise

Il giorno del giudizio si avvicina per il sindaco

Velardi, nei numeri, non ha più la maggioranza ed ora prende piede l'idea della mozione di sfiducia. Lui sceglie il 'low profile' dopo settimane difficili caratterizzata dalle inchieste Interporto e Lea

Un 'low profile' che non gli si addice. Antonello Velardi ha scelto una strada alternativa per affrontare queste difficili settimane che hanno caratterizzato la vita politica ed amministrativa di Marcianise.

La quotidianetà è stata spazzata via dalle inchieste della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che hanno toccati due temi caldissimi: l'Interporto e la ditta dei rifiuti Lea, dove sarebbero stati sotterrati scarti ed altro. E se sull'Inteporto la scelta di Velardi di difendere l'accordo siglato 'illo tempore' con la società di Barletta e Campolattano può essere compresa (il primo cittadino è indagato dalla Procura proprio per quell'atto insieme ai suoi assessori) ha destato stupore la sua scelta di non commentare, con la sua 'rabbia', espressa a più riprese, l'arresto dell'amministratore della Lea, Egisto, contro il quale proprio il sindaco aveva iniziato una battaglia amministrativa nell'estate di un anno fa. 

Una strategia comunicativa che certamente rappresneta una novità per il sindaco, che oggi, però, deve fare i conti anche con altro. Soprattutto con una situazione politica che è al limite del collasso. Dopo lo scontro furente col segretario del Pd Angelo Raucci che ha caratterizzato l'estate (l'ultimo post politico risale al 12 agosto), c'è stato l'addio di 5 consiglieri comunali ha, di fatto, reso minoranza il suo gruppo in consiglio comunale. E se la mozione di sfiducia alla quale stanno lavorando Enzo Galantuomo ed i consiglieri Pd Telia Frattolillo e Gennaro Laurenza, insieme con gli esponenti di Campania in Movimento Tommaso Acconcia e Luciano Buonanno, diventerà atto ufficiale (protocollato in Comune), allora il giorno del giudizio, per il sindaco, arriverà molto presto.

Il rischio, neanche tanto velato, è che Velardi possa subire due cose che, sicuramente, mal sopporta: le critiche per la sua gestione e la sfiducia quale fallimento della sua azione amministrativa. Il sindaco ha sempre difeso strenuamente il lavoro suo e degli assessori, tant'è che la rottura coi gruppi di maggioranza è arrivata proprio per difendere il lavoro di questi tre anni e non aprire una crisi per "il fallimento della giunta". 

Che qualcosa si sia rotto, nella maggioranza di governo, è ormai sotto gli occhi di tutti. E' ormai la terza volta, in meno di un anno, che il sindaco di Marcianise si trova con la maggioranza in bilico. E se nelle altre due occasioni è riuscito a superare gli ostacoli in extremis (prima dei voti in Consiglio comunale sui vari bilanci), adesso pensare di arrivare fino all'ultimo appare davvero difficile.

Come, onestamente, sembra più in salita la strada di un dialogo con chi lo ha abbandonato, denunciando apertamente "il fallimento dell'azione amministrativa". Ma la politica ha insegnato che non bisogna mai dare nulla per scontato (vedi l'accordo al governo nazionale tra Pd e 5 Stelle) e quindi sarà bene attendere gli eventi e verificarne le conseguenze, senza sottovalutarle.

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