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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Cesa

Sindaco si conferma nel Pd ma apre ai Moderati di Zannini

Guida respinge l'ipotesi di 'arruolamento' ma critica aspramente il Partito Democratico: "Vada a parlare con gli amministratori comunali. Non abbiamo bisogno di tessere o congressi, ma di persone che vogliono ricostruire una comunità che si sta dissolvendo"

Il sindaco di Cesa, nonché consigliere provinciale, Enzo Guida si conferma nel Pd ma critica la situazione interna al partito e ammette la collaborazione con il consigliere regionale e leader dei Moderati Giovanni Zannini.

Le voci di un 'arruolamento' di Guida nella squadra di Zannini degli ultimi giorni è stata rispedita al mittente dal sindaco di Cesa, anche se in realtà quest'ultimo ha aperto a questa possibilità visto il buon rapporto che si è venuto a creare con il leader dei Moderati.

Guida, quindi, ha voluto rendere nota la propria posizione: "Preciso che sono, ad oggi, un iscritto 'virtuale' del Partito Democratico. 'Virtuale' perché il tesseramento, come è noto, è congelato sia perché il Pd è una forza non identificata né facilmente identificabile, soprattutto in provincia di Caserta. Sono sindaco del 2015 e ho cercato sempre, con la Regione Campania, un dialogo istituzionale allo scopo di risolvere i problemi della mia comunità".

Quindi ha evidenziato: "Nel momento in cui, da qualche anno a questa parte, a Caserta, il Pd è commissariato ed in altre faccende impegnato, è normale che si crei un vuoto e tale spazio politico è occupato da altri esponenti politici che si pongono come interlocutori. E' normale che gli amministratori locali cerchino aiuto, nel tentativo di risolvere le questioni territoriali, e laddove vi sono esponenti di altri partiti e forze in grado di orientare e guidare i comuni, questi assurgono al ruolo di affidabili controparti. Un ruolo in tal senso è innegabile che è svolto del consigliere regionale Giovanni Zannini dei Moderati".

Al tempo stesso respinge ma poi anche conferma la vicinanza politica con Zannini: "Avere rapporti istituzionali o chiedere 'aiuto' per il proprio Comune, non si traduce, in maniera automatica, in una adesione al suo movimento o in un 'arruolamento'. Ma è evidente che la collaborazione, in ragione di comuni intenti, obiettivi chiari e precisi, possono contribuire a creare condizioni politiche nuove".

Quindi l'attacco all'attuale momento che sta vivendo il Pd: "Il Partito Democratico a Caserta si dovrebbe porre come 'faro' per le amministrazioni locali. Non abbiamo bisogno di tessere o congressi, ma di persone che vogliono ricostruire una comunità che si sta dissolvendo. Il Pd di Caserta vada a parlare con gli amministratori comunali, con i circoli, con i giovani per capire di cosa c’è bisogno".

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