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Pd Caserta, esplode il 'caso Minniti' dopo le firme dei sindaci: "Con lui gli alleati della Lega"

Durissimo documento dell'ex deputata Camilla Sgambato contro il documento per le Primarie

Esplode ufficialmente il 'caso Minniti' nel Partito democratico di Caserta dopo l'ufficializzazione dei nomi dei sindaci a sostegno della sua candidatura alle Primarie nazionali. Dopo l'amara ironia del consigliere comunale di Caserta Matteo Donisi, ad alzare i toni ci pensa l'ex deputata di Santa Maria Capua Vetere Camilla Sgambato

“Come può - afferma - un candidato alla segreteria nazionale del PD come Marco Minniti, che stimo profondamente, proporsi alla segreteria del PD attraverso una raccolta di firme di sindaci? Non so nel resto d’Italia, ma in Campania, attraverso questa operazione gestita dai soliti capi corrente, operazione che certo non gioverà nè al Pd, nè a Minniti, si trasmette sempre lo stesso film, i cui registi mostrano di non aver ancora compreso  il senso della rivoluzione che ci ha travolti”.

La Sgambato, componente della direzione nazionale del Pd vicina alle posizioni dell’ex ministro Andrea Orlando, si rivolge direttamente al candidato alla segretaria nazionale del partito Minniti. “Un’operazione trasversale, che vede le firme di sindaci di centrodestra, o di civici che governano con Fratelli d’Italia e con la Lega, che alle Europee ed alle Politiche voteranno, come hanno sempre fatto, per la destra, oggi già a guida Salvini, ma che sentono la chiamata alle armi del governatore De Luca e dei suoi consiglieri regionali, alcuni già transitati a destra, per decidere le sorti interne del Partito Democratico.  Apriamolo un dibattito sul nostro partito, in Campania e a Caserta in particolare. Chiediamoci perché si raccolgono le firme dei sindaci e non si coinvolgono invece i segretari di circolo, i militanti ormai rassegnati all’agonia del partito che sentono loro, quelli che con grandi sacrifici portano ancora la bandiera di un partito, usato soltanto per costruire carriere personali, maggioranze improbabili, giochi di potere e posizionamenti.  La gente, quella che sta a guardare allibita, è veramente stufa.  Dove un dibattito, un confronto, anche duro, sui temi, sui problemi veri?  Ma davvero cari amici credete che sia possibile condizionare il voto per un congresso di partito attraverso sindaci estranei al partito stesso?”, conclude Sgambato (Pd).

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