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Marino di nuovo in bilico, presentato secondo ricorso

L'opposizione chiede l'annullamento del consuntivo e della surroga di Esposito con Federico

Sarà il Tar della Campania a decidere sulla validità della surroga del consigliere Dora Esposito, entrata a far parte della giunta guidata dal sindaco Carlo Marino, con Camillo Federico, primo dei non eletti al Consiglio Comunale di Caserta nella lista di Centro Democratico. La camera di consiglio dei giudici amministrativi è fissata il prossimo 22 novembre.

Sono stati i consiglieri comunali di opposizione Enzo Bove, Stefano Mariano, Roberto Desiderio, Norma Naim, Francesco Apperti ed Antonello Fabrocile a promuovere il ricorso in quanto il consiglio comunale non era regolarmente costituito al momento dell'approvazione del provvedimento di surroga. Nel corso della seduta del 6 ottobre scorso, infatti, erano presenti in aula solo 10 consiglieri comunali "assegnati" (tra cui anche Riccardo Ventre e Massimiliano Marzo) , oltre al sindaco Marino.

Per la validità della seduta, in seconda convocazione, era necessaria la presenza di almeno un terzo dei 32 esponenti dell'assise cittadina, quindi almeno 10,66 consiglieri. La questione del "decimale" era stata oggetto anche di una pregiudiziale dello stesso consigliere Bove durante l'ultimo consiglio comunale che ha visto l'approvazione del conto consuntivo 2016. Bove aveva spiegato come anche quel provvedimento sarebbe stato invalidato in quanto il consiglio comunale non era regolarmente costituito, ma la maggioranza - l'opposizione era uscita dall'aula - ha vidimato lo stesso lo strumento finanziario.

"Il nostro compito è quello controllare la regolarità degli atti amministrativi - spiega Bove - Non intendiamo strumentalizzare un atto dovuto come una surroga ma è palese che quanto è avvenuto è irregolare. Lo abbiamo segnalato in consiglio e chiesto una riconvocazione a tre giorni per procedere con la surroga e discutere il consuntivo. Ma la maggioranza si è dimostrata prepotente ed è andata avanti con l'approvazione del provvedimento. Per questo abbiamo già proposto il ricorso al Tar".

Va detto che durante l'assise consiliare era stato il segretario comunale Luigi Martino a dare rassicurazioni alla maggioranza in merito, ribadendo che l'arrotondamento per eccesso (da 10,66 a 11) non andava fatto e che quindi il numero di 10 consiglieri sarebbe stato bastevole per procedere.

Non la pensa così l'avvocato Paolo Centore, che rappresenta gli interessi dei consiglieri di opposizione nel ricorso. "Era accaduta una cosa simile a Sessa Aurunca - spiega il legale - E lo stesso Tar di Napoli aveva ribadito che il sindaco non andava computato nel quorum costitutivo della seduta consiliare".

Ma adesso il banco rischia davvero di saltare con una serie di reazioni a catena. Oltre al conto consuntivo da annullare, infatti, c'è la grana delle elezioni provinciali con Federico che da consigliere comunale di Caserta in carica ha espresso il proprio voto sia per la presidenza, che resta blindata con Giorgio Magliocca presidente, sia per il consiglio provinciale. Una questione che potrebbe generare una pioggia di ricorsi dei consiglieri non eletti all'ente di corso Trieste visto che ballano ben 257 voti ponderati.

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