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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Maddaloni

Sindaco indagato dalla Dda, Razzano: "Bisogna evitare candidature scomode"

L'ex candidato sindaco ricorda il ballottaggio del 2017: "Non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto. Dimissioni? Il garantismo è un concetto giuridico, non politico. Non occuperei la poltrona ad ogni costo"

Dopo le vicende di questi giorni che hanno investito il Comune di Maddaloni, con l'arresto dell'ex consigliera comunale Teresa Esposito e l'avviso di garanzia recapitato al sindaco Andrea De Filippo, la città sembra essere ripiombata nella paura di un nuovo scioglimento, legato al fatto che l'indagine è aggravata dall'articolo 7, cioè l'aver favorito un'organizzaione criminale. Ne abbiamo discusso con Giuseppe Razzano, candidato a sindaco sconfitto al ballottaggio nel 2017 proprio da De Filippo ed ispiratore di una lista a supporto di Bruno Cortese alle ultime amministrative di giugno.

Razzano, cosa ha pensato quando ha saputo dell’indagine per corruzione elettorale del Sindaco di Maddaloni? "Il primo pensiero è andato alla persona prima che al politico. Ricevere la visita a casa delle forze dell’ordine è sempre un momento di tensione. Certamente solo chi ha ben operato ed è in buona fede può affrontare con serenità questi momenti. Aggiungerei che chi sceglie di fare il sindaco mette la sua vita in discussione e può ritrovarsi a vivere situazioni come queste. Per questo bisogna essere sempre al di sopra di ogni sospetto". 

Come valuta la vicenda? "Voglio limitarmi a esprimere una valutazione politica perché una riflessione seria va fatta. Ci sono dei confini oltre i quali non bisogna andare. Fare campagna elettorale non è semplice, soprattutto in un territorio complicato. Bisogna  sempre avere la forza e la lucidità di fare scelte giuste ed evitare candidature scomode. Voglio ricordare che nel 2017 non sono stato eletto Sindaco al primo turno per poche centinaia di voti. Non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto.  Ho potuto affrontare la sconfitta con grande serenità perché non ho fatto compromessi con nessuno". 

De Filippo ha fatto bene a non dimettersi? "Il suo è un quesito che posto in questi termini non consente un’adeguata riflessione. La domanda da porsi è un’altra: questa città può permettersi un altro fallimento come quelli già vissuti? La mia sensibilità mi imporrebbe una scelta diversa: la città prima di tutto. Quindi come in passato non ho avuto difficoltà a fare scelte che mi sono costate l’elezione anche in questo caso mi riserverei l’opzione di non occupare la poltrona a tutti i costi. Il garantismo è un concetto giuridico, non politico. Pertanto le mie conclusioni sono politiche. Non possiamo fingere che non sia accaduto nulla. Rimuovere questa ipocrisia vestita da politically correct è un passo avanti che dobbiamo fare tutti. Ognuno è libero di scegliere come comportarsi, di una cosa sono certo: il tempo è galantuomo".

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