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Il PD rischia l'implosione tra petizioni contro i consiglieri regionali e nuovi addii in vista

L'ex candidato sindaco di Santa Maria Capua Vetere lancia una crociata contro gli amministratori regionali uscenti. Caputo difende Renzi dagli attacchi democrat e dà forza alle voci sul suo addio

Il Partito democratico di Caserta rischia l'implosione. L'ascia di guerra, che sembrava essere stata sotterrata alla vigilia del voto per le elezioni provinciali, è stata recuperata ed ora si rischia grosso. La tensione corre sul filo, soprattutto in ottica Regionali 2020, in quella guerra intestina in corso tra i due consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Stefano Graziano.

A gettare nuova benzina sul fuoco ci ha pensato l'attuale consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere, Umberto Pappadia, già candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative contro Antonio Mirra, che ha lanciato una petizione affinché "nessuno del Pd casertano sia candidato alle prossime regionali: non lo meritiamo" ottenendo anche il supporto del segretario Pd della città del Foro Francesco Fiore: "Sono d'accordo". E dopo poco ha rincarato la dose: "I consiglieri regionali casertani di tutti i partiti non hanno fatto nulla per il territorio, spero abbiano il buon gusto di non ripresentarsi" quasi a voler mettere nel mirino anche Giovanni Zannini e Luigi Bosco, eletti in liste civiche di area di centrosinistra. Parole che hanno un peso maggiore se si considera che arrivano da due esponenti del Pd ritenuti vicino all'ex deputata Camilla Sgambato, oggi presidente dell'assemblea provinciale del Pd e membro della segreteria nazionale di Nicola Zingaretti.

Ma i problemi non finiscono qui. Perché col passare dei giorni prende sempre più corpo l'ipotesi che l'ex europarlamentare Nicola Caputo possa lasciare il partito per passare con Matteo Renzi. Possibilità di cui Casertanews vi aveva già dato conto nei giorni scorsi e che oggi prende ancora maggior forza dopo l'ultimo post dell'ex europarlamentare in difesa dell'ex premier: "Il Pd continua a parlare di Renzi, a giudicare Renzi, a contestare Renzi - scrive - Anche dopo la sua uscita dal Partito. Una sorte di ossessione irrazionale e chiaramente strumentale. Ma quando il Pd parlerà del Pd? Quando il Partito Democratico farà un’analisi obiettiva delle azioni e degli errori compiuti da quella parte della dirigenza politica che da vent’anni fa il bello ed il cattivo tempo a livello nazionale, regionale e locale? È troppo comodo utilizzareMatteo Renzi come “arma di distrazione di massa”.

Parole, quelle di Caputo, che si vanno ad aggiungere alla "incazzatura" manifestata il giorno stesso in cui l'ex presidente del Consiglio lasciò il partito e che rappresentano, forse, un ulteriore passaggio verso l'addio. I rumors che arrivano da Italia Viva e dallo stesso Pd raccontano di un Caputo che già starebbe lavorando per diventare un punto di riferimento del partito di Renzi in provinvia di Caserta, dove potrebbe organizzare la lista in vista delle Regionali 2020 (anche con un altro nome, se l'ex premier dovesse continuare sulla strada della 'non presenza' alle amministrative). L'annuncio dell'addio potrebbe arrivare, come già annunciato da Casertanews, nell'appuntamento alla Leopolda di fine ottobre.
 

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