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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Capodrise

Sindaco sfiduciato: "Abbiamo fatto tanto senza scendere a patti e ci hanno mandato a casa"

Negro contro chi ha deciso la fine anticipata della consiliatura: "Dovranno assumersi la responsabilità di questa scelta". I consiglieri di Alleanza non ci stanno: "Una crisi amministrativa che ha origini lontane. Da mesi la città era paralizzata"

L'amministrazione comunale di Capodrise, con a capo Vincenzo Negro, si è chiusa nella notte al termine del consiglio comunale 'fiume' che aveva all'ordine del giorno la mozione di sfiducia del primo cittadino. Come era nelle previsioni, la maggioranza dei consiglieri ha votato a favore del provvedimento, dichiarando conclusa l'esperienza amministrativa. Adesso si attende la nomina del commissario straordinario da parte della Prefettura e che avrà il compito di traghettare il Comune verso le elezioni di primavera.

Come era prevedibile, non è mancata la replica dell'ormai ex sindaco Vincenzo Negro a coloro che, con il loro voto, hanno chiuso in anticipo la sua sindacatura. "I consiglieri Nicola Cecere, Margherita Nero, Luisa Palazzo, Donato Russo Raucci e Michele Di Paolo sono stati i promotori della mozione di sfiducia che ha trovato voto favorevole ieri in Consiglio - ha affermato Negro - anche da parte dell'opposizione, eccezion fatta per il consigliere Belardo. E così ci hanno mandato a casa. In meno di due anni abbiamo realizzato e progettato numerose opere per la nostra città. La riqualificazione dell'area ex Carrefour, scuola, manti stradali, verde pubblico, comunità energetiche, illuminazione pubblica e milioni di euro intercettati, una parte già a disposizione della città".

L'ex primo cittadino sottolinea: "Potrei continuare e lo farò utilizzando alcuni video inattaccabili. Tutto ciò in meno di due anni. Ecco, forse è proprio questo il motivo per il quale ci hanno mandato a casa. Abbiamo fatto tanto senza scendere a patti, a compromessi ma solo pensando al bene comune. Non abbiamo permesso ad interessi personali di condizionare il nostro operato. E se tornassimo indietro rifaremmo esattamente le stesse cose perché in questi 23 mesi abbiamo dimostrato, con i fatti, di pensare solo ai capodrisani ed a far crescere ulteriormente la comunità".

Poi non mancano le critiche a chi l'ha sfiduciato: "I cinque hanno presentato una mozione ricca di parole e priva completamente di contenuti. Ma adesso i cinque e i consiglieri di opposizione che l'hanno votata, Fattopace, Argenziano e Belfiore, dovranno assumersi la responsabilità di questa scelta. Il commissario che prestissimo arriverà potrà fare poco. Per legge si occuperà solo di gestire l'ordinario. Di conseguenza la città si bloccherà fino a giugno prossimo quando si tornerà a votare. Se qualcosa comincerà a non funzionare, cari cittadini, non bisognerà puntare il dito contro il commissario, ma dovrete chiedere spiegazioni a chi ha irresponsabilmente interrotto il nostro percorso amministrativo. Noi siamo certi di aver fatto del bene alla nostra amata città. Spero, dal profondo del cuore, che anche chi ci ha mandato a casa possa affermare lo stesso guardando fisso negli occhi voi cittadini".

La scelta di Alleanza per Capodrise

A tal proposito i consiglieri di minoranza Maria Belfiore e Gaetano Argenziano, di Alleanza per Capodrise, avevano motivato già prima del Consiglio i motivi che li hanno spinti a votare in favore della mozione di sfiducia: "La mozione è l’atto conclusivo di una crisi amministrativa che ha origini lontane. Una crisi che Alleanza per Capodrise ha previsto e denunciato in tempi non sospetti. Lo scorso aprile, in un manifesto pubblico che cristallizzava l’analisi, lucida e impietosa, del primo anno e mezzo di amministrazione, parlavamo di un 'fallimento mascherato' e della paralisi in cui era scivolata, suo malgrado, la città. E già allora ci chiedevamo, con forti riserve, se il sindaco Vincenzo Negro fosse in grado di ricoprire il ruolo che le elettrici e gli elettori di Capodrise gli avevano legittimamente attribuito. Noi riteniamo che i cittadini abbiano sempre ragione e che il risultato delle urne, quando è il frutto dell’espressione democratica, ancorché non condivisibile, vada rispettato. Quindi, sin dall’inizio, senza nessun pregiudizio e nel rispetto dei ruoli, abbiamo teso la mano al sindaco, offrendogli collaborazione istituzionale. In diverse circostanze, abbiamo cercato di metterlo in guardia da azioni, atti e procedure che andavano in conflitto con la legge; gli abbiamo segnalato disservizi, disagi e lamentele, proponendogli, ogni volta, soluzioni per risolverli. Ma al confronto, alla dialettica, al dialogo, il sindaco ha preferito la demonizzazione dell’avversario, l’offesa personale e finanche la rissa".

I due sottolineano: "In 23 mesi di scellerata gestione, il consiglio comunale si è trasformato in un luogo quasi decorativo, di ratifica delle decisioni del sindaco e del suo 'cerchio tragico'. Lo svilimento a guscio vuoto dell’organo cardine dell’amministrazione comunale è stato persino rivendicato con un vanto da Negro. In realtà, era l’emblema di una smisurata sete di potere e di una visione personalistica e miope della politica che ha dimostrato tutta la sua inconcludenza. Chi oggi alimenta lo spettro del commissariamento come se fosse una catastrofe biblica finge di non rendersi conto che la città era, di fatto, già commissariata. La conferma è arrivata non dalla minoranza, bensì dai consiglieri comunali che si sono candidati nella sua lista, firmatari della mozione, che nelle ultime settimane, a più riprese e con minuzia di particolari, hanno stigmatizzato l’arroganza di Negro, che ha scelto di non essere il sindaco di tutti ma il delegato di qualcuno. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un’escalation di guasti che non ha precedenti nella storia di Capodrise".

I due consiglieri elencano fatti e circostanze: "La sconfitta al Consiglio di Stato, per un avviso pubblico infarcito di illegittimità, ha riportato al punto di partenza la riqualificazione del campo sportivo Sant’Andrea; a fronte di quasi un milione di euro spesi, della ricostruzione della scuola elementare 'Elpidio Jenco' restano i proclami, ma la campagna elettorale è finita da un pezzo; per la riqualificazione dell’area ex Carrefour è stata scelta una procedura speculativa che risponde a logiche clientelari, con il rischio di un danno erariale che ricadrà su quegli amministratori che hanno sostenuto in buona fede l’operazione; il Tar Campania ha bocciato l’iter di approvazione del Rendiconto 2021, accogliendo il ricorso presentato dalla minoranza; per il Rendiconto 2022 il prefetto ha dovuto commissariare la giunta, risultata non in grado di approvarlo entro i termini di legge; il disavanzo d’esercizio, solo nell’ultimo anno, è cresciuto di 2 milioni di euro, senza nessun controvalore in termini di servizi offerti al cittadino, al netto della mensa scolastica; è stato impedito ai giovani di Capodrise di partecipare ai concorsi pubblici per la copertura di tre posti da impiegato comunale a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato; diverse promesse elettorali non mantenute, a partire dall’isola ecologica e dal Piano urbanistico comunale, un groviglio di conflitti di interessi; il 3 luglio scorso il sindaco si è dimesso perché, parole sue, non sussistevano più i presupposti e le condizioni politico-amministrative per portare avanti l’incarico. Il 21 luglio le ha ritirate, senza aver risolto un bel niente; il 1° agosto l’assessore Luisa D’Angelo ha annunciato di aver denunciato il capogruppo di maggioranza Michele Di Paolo; la Corte dei Conti, nella delibera pubblicata il 4 agosto, ha rilevato nei conti pubblici di Capodrise 'irregolarità contabili e finanziarie che potrebbero pregiudicare gli equilibri economico-finanziari del Comune'; l’11 agosto l’assessore e vicesindaco Nicola Cecere e l’assessora Margherita Nero, 'per assenza di condivisione, di confronto e di dialogo', si sono dimessi dalla giunta; il 22 agosto cinque consiglieri di maggioranza hanno presentato una mozione di sfiducia al sindaco".

Dopo l'elenco delle scelte ritenute sbagliate da parte del sindaco Negro e dei suoi fedelissimi, i consiglieri Belfiore e Argenziano rincarano la dose: "Fino ad oggi il sindaco ha 'amministrato' con un esecutivo dimezzato, senza una maggioranza in Consiglio e privo di ogni connessione con la volontà popolare e con le forze che hanno determinato la sua elezione. E quando manca la visione e l’ancoraggio politico al territorio, amministrare diventa solo un esercizio di gestione dannoso per la comunità. Capodrise, invece, ha un estremo bisogno di una guida solida e di un governo che sappia dare risposte alle cittadine e ai cittadini, soprattutto a coloro che vivono in difficoltà, vale a dire persone che non si lasciano abbagliare dalle luci fatue di un centro commerciale. Certo, quello che stiamo vivendo non è un passaggio felice, per nessuno. L’averlo previsto e denunciato non suscita in noi nessuna forma di compiacimento. È un passaggio doloroso ma necessario. Grazie alla mozione, il consiglio comunale ha riacquistato la sua centralità nel dibattito politico e si è assunto la responsabilità di decidere le sorti della città, senza lo spauracchio dei fondi del Pnrr e i ricatti morali sulle fantomatiche ricadute negative sullo sviluppo e sull’occupazione. Essendo, ormai, inevitabile, la parentesi commissariale può essere un’occasione preziosa per ritornare alla politica. Senza la contrapposizione dei ruoli, in una condizione di pari dignità tra le parti, sarà più facile rimettersi a un tavolo e discutere su come Capodrise possa e debba ripartire. Che questa vicenda così amara sia da monito ad ognuno di noi".

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