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Il voto alle provinciali apre la riflessione nel Pd di Caserta: "Dimissioni assessori come atto politico"

Donisi e Greco chiedono "una rivisitazione totale del quadro politico-amministrativo" nel Capoluogo

Il risultato del Pd alle elezioni provinciali aprono la discussione interna nella maggioranza e nella giunta del sindaco Carlo Marino. Lo 'zero' accanto al candidato Andrea Boccagna - unico del Capoluogo nella lista dem - non è passato di certo inosservato. Ed ora, a scrutinio chiuso, è tempo di riflessioni. 

Ad uscire allo scoperto sono i consiglieri comunali Matteo Donisi e Roberta Greco hanno chiesto "una rivisitazione totale del quadro politico-amministrativo partendo dalla doverosa e non più rinviabile elezione del capogruppo (mai effettuata in oltre due anni) e da una revisione della Giunta, passando dalla ridiscussione dalle rappresentanze sovracomunali", si legge in un documento presentato alla commissaria Susanna Camusso ed al sindaco del Capoluogo Carlo Marino.

"Le provinciali - si legge nel documento - già dalla vicenda della composizione della lista Pd (grazie al lavoro della Senatrice Camusso e del Partito nazionale), e palesemente ad urne aperte, restituiscono un quadro interno del tutto nuovo rispetto solo a poche settimane fa, cancellando definitivamente la stagione dei veti, e chiarendo indiscutibilmente e matematicamente i rapporti all’interno del Pd della città e della provincia. Tornando alla Città: la infruttuosità della azione politico-amministrativa del Pd a Caserta è drammaticamente evidente e frutto di una subordinazione ad altri soggetti politici, ben al di là delle stesse consistenze dei gruppi consiliari. Questo, a nostro avviso, comporta un complessivo indebolimento della azione amministrativa comunale e del lavoro del sindaco Marino. Questo significa, inoltre, un indebolimento non più sopportabile dell’immagine e del consenso politico ed elettorale del Pd a Caserta, come la vicenda delle provinciali tristemente fotografa. Siamo convinti, quindi, che sia indispensabile un chiarimento all’interno del Partito e del gruppo consiliare nell’interesse del Pd stesso e dell’azione della amministrazione a guida Pd. E che sia un chiarimento leale e vero, che parta da un nuovo punto e rilanci, auspicabilmente tutti uniti, il Partito Democratico, candidandosi su temi generali a polo di attrazione e confronto anche di altre esperienze consiliari. Un confronto che possa mettere in agenda alcuni punti centrali per la riconoscibilità dell’azione del Pd, che discuta di un riequilibrio dei rapporti di forza politico-amministrativi, che consenta autorevolmente di riprendere dal punto di vista politico la centralità che il Pd deve rivendicare in un’esperienza di centro-sinistra in una città capoluogo. Ad un quadro così oggettivo non si può rispondere tentando di banalizzare, personalizzando o, all’indomani di fatti così chiari come le elezioni provinciali, buttando il pallone in tribuna. Bisogna che la politica riprenda il suo ruolo e dia un segnale di cambiamento concreto. Bisogna, cioè, chiarire, come ha già ampiamente fatto la Senatrice Camusso, i rapporti con le altre forze politiche e civiche: in amministrazione, in Provincia, negli enti strumentali. E chiarire come il Partito Democratico di Caserta si colloca e con chi, nel rispetto delle coalizioni elettorali, ma anche e soprattutto nel rispetto di queste per il Partito Democratico. Per fare questo credibilmente è necessario un gesto politico forte e chiaro. E’ necessario avere l’onestà intellettuale di ripartire paradossalmente da ieri, dal giorno dopo il momento elettorale e riportare al tavolo il Pd di questa città, quello che esiste davvero per intenderci, e trovare una sintesi condivisa e oggettiva".

Quindi la richiesta. Pur ribadendo la fiducia negli assessori Annamaria Sadutto ed Enzo Battarra, vengono chieste le loro dimissioni dall'esecutivo come "gesto politico di grande responsabilità ... Se questo non fosse sarebbe gravissimo, dopo la vicenda delle elezioni provinciali, e a quel punto ineluttabile un intervento autorevole e decisivo del Partito provinciale", concludono i sottoscrittori. L'istanza è sostenuta anche da altri esponenti tra cui Ubaldo Greco, Franco De Michele, Marco Venturelli, Luigi Malatesta, Giovanna Farina, Enrico Tresca, Michele De Florio, Nicola Lombardi e Pietro Canzano.  

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