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ELEZIONI Razzano: "Chi offre soldi per i voti va preso a calci in c..."

Il coordinatore di Città di Idee contro Mirabelli: "E' un turista di successo. Se il Pd prende più voti della mia lista mi ritiro a vita privata. Dovrebbe dimettersi". E sugli ex alleati: "Oggi sono con chi ha voluto sedersi a trattare questioni personali..."

Peppe Razzano, tra 15 giorni Maddaloni torna al voto. Una campagna elettorale completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno: toni bassi e nessuna polemica. “Ogni campagna elettorale ha la sua storia e ogni candidato si presenta come meglio ritiene. De Filippo mi ha sostituito: zero polemiche, zero ricerche di scontri e, avendo una coalizione ampia, semplice gestione dei singoli. Cortese invece, ha un profilo diverso e basa tutto sui contenuti e sul programma da mettere in campo”. 

Cosa pensa delle parole di Mirabelli rispetto all’annuncio di espulsioni nel Pd? “Con il Partito Democratico è un rapporto chiuso da sette mesi, una vicenda paradossale che mai avrei pensato si verificasse. Franco Mirabelli è una persona perbene, ma ha avuto un comportamento che non è giustificabile. La spaccatura del Pd a Maddaloni è nata sul congresso cittadino. Il Commissario Provinciale ha permesso che partecipasse al congresso, come candidato segretario (Alfonso Formato, nda), una persona che lui stesso ha inserito nell’elenco delle espulsioni, mai avvenute, dal Pd. Non solo: abbiamo presentato prove schiaccianti rispetto a persone che risultano nell’elenco dei votanti e che non hanno mai partecipato al voto del congresso farsa che ha visto l’elezione di Formato. Nonostante le sue assicurazioni, non si è mai avuta risposta. Ovviamente, noi siamo andati avanti con il nostro percorso trasparente e lineare. Il risultato dell’operato di Mirabelli e Formato è semplice: senza di me e gli amici che hanno condiviso il mio percorso non esiste più il centrosinistra e il Pd svolge un ruolo marginale nella competizione. Segnale evidente che mi sono inventato da solo la costruzione di una coalizione che ha riportato il Pd ad essere la prima forza in città e il centrosinistra essere maggioranza. Sfido il Pd a prendere più voti della mia lista civica Città di Idee: se dovesse succedere mi ritiro a vita privata, se succede il contrario si ritirassero loro”. 

Lei però non ha rotto con tutto il Pd. “L’unico che ha avuto gli attributi di metterci la faccia e coprire questa vergogna è Angelo Campolattano, con il quale e lo dico pubblicamente perché non ho niente da nascondere, mantengo un ottimo rapporto personale. Le sue scelte politiche non le ho condivise, ma le rispetto perché almeno è stato coerente e pur di salvare la faccia al gruppo dirigente locale e provinciale, si è candidato preventivando di intestarsi una sconfitta. Mirabelli oggi parla ancora di espulsioni. Non ho capito se ci è o ci fa, a me sembra veramente che il “turista di successo” venga a prenderci per i fondelli. Mirabelli a più riprese ha dichiarato pubblicamente che a Maddaloni si dovessero fare delle espulsioni dal partito, è trascorso più di un anno e sto ancora aspettando. Per dirla alla Totò: Mirabelli ma ci faccia il piacere. Premesso che non può espellere nessuno perché il tesseramento 2017 non si è fatto in tante realtà come a Maddaloni, ma invece di occuparsi a dare segnali a qualche amichetto suo, perché non si è preoccupato di ristabilire un Pd compatto a Maddaloni”. 

Me lei non ha più parlato col commissario provinciale? Ho ricevuto una sua telefonata dopo sette mesi dove mi ha chiesto di fare Cortese candidato del centrosinistra. Se questo è un comportamento responsabile e politicamente accettabile, allora capire perché il Pd in Italia è in via di estinzione è molto semplice. Mirabelli è il commissario provinciale che ha concesso al Pd di Maddaloni di instaurare una trattativa per appoggiare De Filippo: devo aggiungere altro? Ora comunica che chi è candidato in liste contrapposte al Pd è automaticamente espulso. Faccia come meglio ritiene, cacciare fuori Reitano, Tontoli, Russo, Tagliafierro, Tenneriello, Benedetta Del Vecchio vuol dire che Mirabelli ha deciso che il Pd più che un partito deve diventare il circolo amatoriale. E il Pd locale che dice? Silente, sempre. Non ha mai proferito parola su De Filippo e la sua coalizione, non ha mai proferito parola su Calatia Libera che ha condiviso fino alla presentazione delle liste la stessa sede e ora ha i candidati in Maddaloni nel Cuore. Sinceramente, penso che il Pd provinciale prima e maddalonese poi ha bisogno di una lunga e profonda riflessione. Mirabelli deve dimettersi chiedere scusa ai casertani e tornare a casa sua per poi sperare sempre che il capobastone di turno lo salvi con un posto in Parlamento perché vive nel mondo dei sogni”. 

Il consigliere regionale Gennaro Oliviero però resta al fianco di Città di Idee e di Bruno Cortese: era anche alla cena elettorale di martedì. “Con Gennaro Oliviero invece è nato un rapporto personale molto forte già dalla mia campagna elettorale, anche al di fuori della politica stiamo spesso insieme, non a caso la sua presenza alla cena che ho organizzato a sostegno di Cortese è solo il segnale di vicinanza personale di un amico, di politico non c’è nulla. Ovviamente voi fate il vostro lavoro ed è giusto così”. 

Molti suoi compagni di viaggio si sono accasati nella coalizione di De Filippo: ha sempre evitato di esprimersi in merito, a pochi giorni dal voto non può sottrarsi dall’esprimere un giudizio. “Ho evitato sempre di parlarne perché non mi sarei mai aspettato di commentare una delle pagine più tristi della storia maddalonese. Solo gli stupidi non cambiano idea, questo è vero, ma in questo caso non si tratta di cambiare idea, ma solo di opportunismo. Quando ci siamo assunti la responsabilità di sfiduciare De Filippo è stata una scelta sofferta, ma collegiale. Partiti, movimenti e consiglieri comunali hanno condiviso tutti di mettere in campo questa azione, anzi quando ho cercato di prendere tempo insieme a qualche consigliere comunale per capire se ci fossero le condizioni per dare un governo alla città sono stato accusato di inciucio, di interesse poltronistico, ho avuto pressioni enormi pur di non continuare la legislatura. Ho visto interviste in questi giorni che sono surreali, addirittura De Filippo è diventato il meglio che la città potesse esprimere. Forse De Filippo oggi va bene perché chi gestisce i candidati di Calatia Libera che si sono posizionati in Maddaloni nel Cuore si è seduto al tavolo per fare la trattativa personale, con me questo non è mai successo ed allora la storia non andava bene. Ho ribattezzato Maddaloni nel Cuore in Calatia nel Cuore, sarebbe stata un’operazione più lineare e meno mascherata”.

Cosa si sente di dire ai maddalonesi? “Qualsiasi scelta compiano i cittadini, spero che sia la migliore possibile. Ma mettano al primo posto la legalità. Bisogna eleggere persone che fanno della politica una passione, chi cerca con il denaro di conquistare il consenso deve essere preso a calci in culo. La mia scelta è per Bruno Cortese, persona perbene che ha deciso di mettere la sua esperienza e le sua capacità al servizio della città”.

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