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Elezioni 2020. La Lega ci prova per il sindaco. Nel centrosinistra salta il tavolo: tensioni Pd-Italia Viva

I salviniani pronti a mettere tre nomi sul tavolo. Sul fronte opposto non c’è intesa sulle aspirazioni dei singoli

Le idee diverse e sopratutto le aspirazioni dei singoli stanno provocando le prime tensioni nelle due coalizioni in vista delle elezioni amministrative di Marcianise. Quella di venerdì è stata una giornata molto ‘caratterizzante’ in tal senso. 

Le tensioni sull’asse Pd-Italia Viva

In primis è saltato il tavolo del centrosinistra che era stato convocato per venerdì sera. Ed alla base della mancata riunione ci sarebbe stata una diversa visione di vedute tra il gruppo di Dario Abbate e Pinuccio Moretta, da un lato, è quello di Filippo Fecondo dall’altro. Il nodo naturalmente è legato alla scelta del candidato sindaco che il Pd vorrebbe avocare a sé, mentre il leader di Italia Viva ha annunciato una prima disponibilità alla candidatura (ed in alternativa punterebbe su Telia Frattolillo). Venerdì c’è stata una ‘accesa’ discussione tra le parti che non è riuscita a dirimere la questione, tant’è che si è deciso di rinviare la riunione in attesa di tempi migliori. Segnale, comunque, che se non sarà trovata una intesa sulle aspirazioni personali dei singoli, difficilmente si riuscirà a costruire una coalizione unita. 

La Lega ora s’impone per il candidato sindaco 

Sul fronte opposto, in casa centrodestra, quella di venerdì è stata la giornata della Lega. Dopo la cena con Matteo Salvini a Napoli, il gruppo marcianisano guidato da Pasquale Colella ha alzato l’asticella e si prepara a portare sul tavolo della coalizione per l’incontro di lunedì sera tre nomi quali papabili candidati a sindaco. Si tratta di Anna Arecchia, Pierluigi Salzillo e Carmen Ventrone. Quest’ultima, ex consigliera comunale a sostegno di Antonello Velardi, è in lizza anche per una candidatura alla Regione Campania col partito di Salvini, ma sarebbe interessata a guidare la coalizione, anche se il suo nome potrebbe essere inviso proprio per il suo legame con l’ex primo cittadino (al quale è rimasta legata fino alla sfiducia in aula).

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