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De Luca 'apre' la nuova emergenza: "Servono stipendi più alti per affrontare gli aumenti di bollette e benzina"

Il governatore lancia un appello al governo: "Basta bonus, ma subito 16 miliardi per tagliare il cuneo fiscale"

Con la pandemia da Covid-19 quasi alle spalle (“anche se io la mascherina continuo a metterla” ha sottolineato), il presidente della Regione Campania ha lanciato, di fatto, una nuova emergenza che rischia di abbattersi nei prossimi mesi: quella economica.

"In queste settimane e mesi siamo stati tutti un po' distratti da tante vicende nazionali e internazionali, abbiamo un po' perso di vista quello che diventerà sempre più il tema fondamentale per la vita delle famiglie, e cioè la condizione del reddito. Siamo stati tirati per i capelli nella guerra dell'Ucraina, era inevitabile ed era giusto, ma credo che sia ancora più giusto cominciare a pensare un po' di più all'Italia e ai problemi dell’Italia" ha detto. ”Ci è stato appena riferito dal segretario generale della Nato Stoltenberg, che Dio l'abbia in gloria - ha aggiunto De Luca - che la guerra durerà a lungo. A maggior ragione non è superfluo pensare all'Italia e ai problemi dell'Italia, visto che siamo il Paese più dipendente da forniture energetiche estere. Se già oggi la situazione dei prezzi al consumo è questa, e se abbiamo questo livello di inflazione oggi, figuriamoci quello che potrà succedere questo autunno, o in ogni caso se dovessero interrompersi le forniture energetiche di cui godiamo”.

Per De Luca non è più il momento dei bonus, ma va fatta un’operazione sul cuneo fiscale. Serve “un patto sociale fra mondo del lavoro, mondo delle imprese e Governo” e “una riduzione drastica del cuneo fiscale” per far fronte alla “situazione economica del Paese” e le “bollette che stanno arrivando in questi giorni che fanno paura”. Secondo De Luca è necessario "un patto sociale fra mondo del lavoro, mondo delle imprese e Governo italiano. La situazione è talmente delicata che richiede il coinvolgimento di tutte le forze sociali e un grande livello di responsabilità. Il livello salariale in Italia è diventato scandalosamente basso. Come potere d'acquisto - ha aggiunto De Luca - siamo qualche punto percentuale in meno rispetto a 30 anni fa. Non è possibile avere questo livello di precarietà e di scarsità dei salari. Io sono fra quelli che non ritengo che il problema possa essere risolto regalando risorse o bonus, dobbiamo far crescere insieme la produttività, gli investimenti ei salari. Per questo è necessario un patto sociale".  Il governatore campano ha aggiunto che "una delle misure da prendere sarebbe, come propone Confindustria, una riduzione drastica del cuneo fiscale. Significa investire 15-16 miliardi di euro su questa operazione. Questi 15-16 miliardi dovrebbero essere orientati in maniera equa su un aumento di salari e riduzione di tasse per le imprese. Poi vediamo le altre fasce sociali. Ma credo che sarebbe una misura utile e necessaria da prendere subito, senza perderci in mille contributi, bonus o agevolazioni, perdiamo solo tempo. Una sola misura, ma pesante, forte, che determini un incremento delle buste paga che si veda".

Il governatore non ha mancato di lanciare una stoccata al ministro Roberto Speranza. ”Attendiamo che il Ministero della Salute si decida a fare un riparto corretto del fondo sanitario nazionale, che restituisca alla Campania più di 200 milioni di euro l'anno che vengono sottratti rispetto alla media nazionale alla nostra regione, che dia le risorse per rendere credibili le case di comunità e che sblocchi l'ampliamento delle assunzioni di personale sanitario". Ed ancora: ”Attendiamo ancora il riparto dei fondi Fsc perché sono fondi statali e prevedono una distribuzione per l'80% al Sud e per il 20% nel resto del Paese. Sono risorse importanti che ci attendiamo siano sbloccate il prima possibile, al di là dei convegni sul Mezzogiorno, e ci aspettiamo che per quanto riguarda il riparto del fondo sanitario nazionale sia cancellata la vergogna in base alla quale la Campania è la regione che riceve meno di tutte nel riparto del fondo sanitario nazionale. Un vero e proprio scandalo che deve terminare".

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