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Sindaco dimesso, Velardi non c'è. Pd e Riccio 'in silenzio'

Abbate durissimo: "Il colpevole di tutto questo è solo Antonello Velardi"

Sono minuti cruciali quelli che si stanno vivendo a Marcianise. Alle 12 è in programma il consiglio comunale con ad oggetto le dimissioni del sindaco Antonello Velardi. Una seduta che, formalmente, non ha un grande rilievo, ma che politicamente potrebbe segnare il futuro dell'amministrazione comunale.

È un test per capire se ci saranno i numeri per poter continuare il percorso o se lo strappo che ha portato alle dimissioni sara definitivo. In questa ottica saranno fondamentali le presenze. I dubbi sono legati soprattutto ai consiglieri del Partito Democratico, mentre tra gli assenti certi (almeno alla vigilia) ci dovrebbero essere Giovanbattista Vallosco e Carmen Ventrone. In bilico anche la posizione del consigliere comunale Pino Riccio, attaccato in maniera diretta dal sindaco nei giorni scorsi proprio insieme al Pd.

AGGIORNAMENTO ORE 12.45. Ancora non è iniziato il consiglio comunale sulle dimissioni del sindaco, ma intanto in aula è arrivata quasi tutta la maggioranza, compresi i consiglieri Pd e Carmen Ventrone, rientrata appena in tempo per la discussione.

AGGIORNAMENTO ORE 13.00. Solo quattro assenti all'appello del segretario comunale Onofrio Tartaglione. Il presidente del consiglio comunale Antimo Rondello ha preso la parola per leggere le dimissioni del sindaco Antonello Velardi protocollate il 23 marzo scorso. "Dimissioni irrevocabili" è scritto a chiusura della lettera.

Rondello apre la discussione ed interviene il consigliere comunale Giovanbattista Valentino: "Il gruppo Città Nuova non può accettare le dimissioni del sindaco, a cui confermiamo il nostro appoggio. Deve essere ripreso il dialogo nella maggioranza: noi riteniamo che la città sta cambiando anche grazie al lavoro di questa amministrazione ed è necessario che il lavoro continui".

Poi prende la parola Mimi Laurenza: "Il gruppo di Campania Libera esprime pieno sostegno al sindaco e gli chiede di ritirare le dimissioni". Poi tocca all'opposizione con Pasquale Salzillo: "Negli ultimi 4 consigli comunali non c'è mai stata una maggioranza così compatta. Erano segnali che qualcuno di voi stava mandando fin quando non si è arrivati al punto di rottura. Ed oggi che il sindaco si è dimesso, siete tutti qui. Allora il sindaco ha fatto bene a dimettersi: oggi avete trovato una unione pur senza una discussione".

AGGIORNAMENTO ORE 13.10. Molto duro l'intervento della consigliera comunale indipendente di maggioranza Carmen Ventrone: "Sarebbe stata opportuna la presenza del sindaco in aula questa mattina o almeno mi sarei atteso che il presidente del consiglio avesse chiarito quali fossero i motivi che lo hanno spinto a tale decisione. È triste. Il dibattito politico sarebbe dovuto intervenire in questa sala, invece questo 'vacatio' permette al consigliere comunale Salzillo di attaccarci. Le dimissioni di un sindaco sono un atto del fallimento: da quello che ho letto si evince che il sindaco consegna le dimissioni con grande sofferenza per il clima che si è creato in città e che la sua azione amministrativa per la legalità si è scontrata con la realtà. Eppure Marcianise esce fuori da commissariamenti ed oggi si ritrova con un sindaco dimissionario e sotto scorta. Il segnale che arriva è fortissimo e tutti ci dobbiamo interrogare. Noi di maggioranza in alcune fasi abbiamo abdicato alla nostra funzione, lo ammetto.  Avevamo fiducia incondizionata nei confronti del sindaco e della giunta, ma è chiaro che prima o poi diventa necessario il coinvolgimento di tutti i consiglieri comunali. Ed invece arrivano le dimissioni nel momento in cui stava partendo un confronto all'interno della maggioranza, anche per dare nuovo slancio all'amministrazione comunale. Per me le dimissioni sono un atto di sconfitta. Chi molla nel momento in cui c'è un momento di riflessione, viene meno il senso di responsabilità. Allora io invito il sindaco ad un atto di coraggio: ritiri le dimissioni e discuta con la maggioranza".

AGGIORNAMENTO ORE 13.30. La palla è poi passata al consigliere comunale di opposizione Giuseppe Bucci: "Io credo che questa maggioranza sia esplosa. Il sindaco deve dire qual è la verità dietro le sue dimissioni. Io credo che sia fisiologico che una parte della maggioranza chieda visibilità politica ed allora mi chiedo: dov'è la minaccia o il compromesso che viene denunciato dal sindaco?". Bucci ha poi aggiunto: "Quasi abbiamo vergogna di dire che siamo di Marcianise perché qui ci stanno tutti dipingendo come camorristi". Gli fa eco il collega di opposizione Pino Moretta: "Avremo gradito la presenza del sindaco, almeno oggi. È suo dovere spiegate il fallimento della sua amministrazione alla città. La rivoluzione del sindaco tanto annunciata, è finita nel momento in cui al sindaco viene data la scorta". 
"Il sindaco ha detto che c'è un'impossibilita' ad operare nella massima trasparenza - ha sostenuto Antimo Zarrillo - ma fino ad oggi, come hanno sottolineato Pd e Centro Democratico, tutto è stato deciso nelle stanze del sindaco. Se così fosse, allora dovremo chiedere la commissione d'accesso. Basta dipingere Marcianise come una città di camorra, noi ci troviamo in un momento storico e culturale dove siamo lontani da quelle stagioni".

AGGIORNAMENTO ORE 13,40. Ha preso poi la parola Dario Abbate che cita il discorso di Velardi nella presentazione delle linee programmatiche: "La lettura di queste parole (in cui si fa riferimento al l'importanza del ruolo dei consiglieri comunali, nda) sono la rappresentazione del fallimento di questa amministrazione. Velardi voleva fare di questo consiglio il parlamentino della città, ma invece fugge al confronto. Io credo che non sia opportuno continuare con questa pantomima: le dimissioni le ritirerà. Ma se oggi la città si trova almeno 20 anni indietro rispetto alle conquiste fatte grazie a tanti amministratori bravi e capaci, c'è un solo responsabile: si chiama Antonello Velardi".

AGGIORNAMENTO ORE 13.45. Si chiude il consiglio comunale senza ulteriori interventi da parte della maggioranza. Sono rimasti in silenzio, dunque, sia i consiglieri comunali del Pd che Pino Riccio. Ora la palla torna nelle mani del sindaco, in attesa del sit-in organizzato per sabato pomeriggio alle ore 16

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